Per amarsi ci vuole coraggio ma non incoscienza. L’amore fa mancare l’aria e accelera il battito cardiaco, obnubila i sensi ma non la ragione, e non vuole il Covid.
Amarsi, oggi, al tempo della pandemia ammanetta a una responsabilità in più: non contagiare e non contagiarsi.
Così, su Tinder, la più nota delle piattaforme per incontri amorosi o sessuali, aumenta del 258% il numero di persone che hanno aggiunto al loro profilo la rassicurante dicitura “vaccinazione fatta”. Un invito in più per chattare con chi certifica la sua salute.
Un elemento nuovo di zecca che dovrebbe rassicurare e invitare il potenziale partner amoroso ad addentrarsi in una danza di corteggiamento e di scambio di amorosi sensi.
La ricerca appena svolta si riferisce al Regno Unito dove le vaccinazioni sono iniziate prima rispetto all’Italia e tredici milioni di persone hanno già ricevuto la prima dose.
Quindi, si trovano a metà strada tra i retaggi della paura e il desiderio di amare ancora. Dopo un anno e forse più di reclusione totale e intermittente, di ansia e angoscia, della mancanza di tatto e contatto e di relazioni, l’incontro con l’altro diventa assolutamente indispensabile.
Tinder e le sue sorelle hanno avuto un ruolo decisivo per rendere la solitudine meno cocente e le giornate meno grigie e buie, ma adesso c’è un cocente bisogno di altro. Di tanto altro.
Dopo i soliti chilometri di chat, il potenziale corteggiatore dovrà pur venire fuori dal cellulare, e dovrà fare in modo di concretizzare un incontro ad alta gradazione erotica ed emotiva ma a bassa possibilità di contagio.
La nuova voce “vaccinazione fatta” potrebbe invogliare i dubbiosi ad intraprendere la strada della vaccinazione e i single già vaccinati a incontrare l’amore e smettere di essere soli.
Che ben venga Tinder con le sue novità. Accompagna con mano i suoi utilizzatori verso una nuova consapevolezza: smettere di avere paura e ricominciare a vivere e ad amare ancora.
Li, in quel luogo di svolta, iniziano gli abbracci e nascono i baci. Si incontrano gli sguardi (senza schermo) e i sospiri. Si sfiorano i nasi e le mani. Si conoscono le labbra e i corpi, senza tamponi, mascherine e disinfettanti.
Dopo un anno mostruoso, è giunto il momento in cui smettiamo di vivere da automi, asessuati e deprivati di tutto (e tutti), e diventiamo uomini liberi. Quel momento si chiama vaccino.
Seguimi su Facebook (clicca qui) e su Instagram (clicca qui) e guarda le mie foto.