Agosto, cane mio non ti conosco

Gli abbiamo voluti, scelti, peggio ancora acquistati.
Hanno partecipato ai nostri momenti di gioia e di dolore. Ci hanno confortato, supportato e sopportato. Hanno sgranocchiato le palle del nostro albero di Natale strappando un sorriso alla stanchezza.
Ci hanno accolto a ogni nostro rientro con importanti scodinzolii e feste, senza risparmio energetico alcuno.
Ci hanno aspettato in religiosa attesa al rientro da lavoro, e con fare dolce e allegro hanno spazzato via ogni nostro malumore.
Ci hanno fatto compagnia durante la gravidanza, mentre allattavamo, e hanno seguito i primi passi dei nostri figli.
Sono sempre stati coerenti con le loro emozioni; sono portatori sani di una bellissima abitudine: vivono il presente. Adesso, siamo approdati ad agosto. Il mese più freddo dell’anno.
Il mese in cui nessuna sveglia rompe il silenzio, e durante il quale tutto diventa più dilatato e più esigente. Mese deputato al riposo. Alle partenze e alla codardia.
In molti, infatti, proprio ad agosto, decidono di disfarsi dei loro amici a quattro zampe, proprio per le ferie estive.
Anche loro, esattamente come noi, hanno voglia di vacanza; ma la loro vacanza coincide con la speranza di abitare il nostro tempo.
Il tempo del riposo. Delle passeggiate olfattive più lunghe del solito. Degli occhi negli occhi. Dei risvegli più comodi e silenziosi. Di un tuffo al mare o di una gita fuori porta.
Insomma, di sentirsi appartenere a un mondo inscalfibile: la famiglia.
Quel luogo dove sentirsi al sicuro, dove non dovrebbe succederti mai niente, e dove nessuno abbandona nessun altro.
Nemmeno ad agosto.

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2 Commenti. Nuovo commento

  • Buonasera Dottoressa, sono un medico, e ho quattro cani, tre cani corso e un pitbull americano, e mi porto i cani ovunque vada, sia per vacanza,sia, com’è successo in passato, per cambio di residenza. Le dirò di più, il pitbull ha quasi 15 anni ed è vecchissima, e uno dei corso domani compie 13 anni, ma non cammina da due anni, lo porto in braccio continuamente, e spesso lo porto pure al bar,…attendo che si liberi un posto nelle vicinanze, lo carico in spalla e mangiamo le brioches insieme. Mi commuovo mentre ne parlo,perché immagino e vedo la sua espressione che cambia.
    In genere, scelgo alberghi che accettano cani, e, magari, due li porto in albergo e due li lascio da un mio amico a Sora. Ci tengo a precisare che faccio pure il percorso più lungo, pure 500 km o di più, pur di lasciarli da questa persona, per la sicurezza di lasciare i cani in un posto sicuro e bello.
    I miei 4 cani sono più gestibili di un solo yorkshire. La gestibilita’ risiede unicamente nell’educazione, educazione che prende corpo, unicamente dopo che si è stabilito chi è il capo branco.
    È una soddisfazione quando i gestori dell’albergo, essendosi precedentemente spaventati per l’obiettivita’ pericolosa della razza e dell’aspetto, mi salutano e mi stringono la mano dicendomi spesso, “complimenti, torni quando vuole’.
    I cani non sono una palla al piede, anzi, direi proprio che i cani sono un piede sulla palla, un piede che segna sempre nella rete della porta della Conoscenza, Sentimento, Conoscenza del Sentimento e della Sapienza. Nonostante ciò io tratto i cani da cani e qualora ringhiassero(ma non succede più, mi comporto con loro da animale.
    Molti utilizzano, comunemente, il pretesto del tempo per sentirsi giustificati nell’abbandonare un cane….addirittura, qualcuno riesce a farlo pure dopo 7/8 anni, oppure un cambio di residenza o la mancanza di un giardino.
    I cani non hanno razionalità, i cani esistono per aiutare l’uomo, ma non hanno una minima idea del trascorrere del tempo, altrimenti si sarebbero suicidato. La sofferenza, il dolore sono assolutamente amplificati dalla razionalità, cosa che gli animali non hanno, altrimenti ci avrebbero distrutto e ucciso milioni di anni addietro. Gli animali non si evolvono perché, qualora si evolvessero non potremmo più nutrirci e non potremmo evolverci noi. Gran parte del rispetto e delle sofferenze che noi vediamo negli animali non sono altro che lo specchio delle nostre paure e insoddisfazioni,….specchio che ci portiamo in vacanza, in cui si possono ammirare le fragilità e le debolezze di pigmei dell’anima e della razionalità, che sono convinti che il cane possa ostacolare conquiste sessuali e lavorative o possa contaminare, irreversibilmente, il vestito lavato e stirato, con qualche pelo.

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