Un chilo e mezzo.
Soltanto un chilo e mezzo.
Grazie alla forza della vita, o all’amore della sua mamma, viene al mondo. Nonostante tutto.
Sfida il buio dal quale proviene, l’oltraggio del silenzio, la mancanza di nenie e filastrocche, la diffidenza dei medici, le paure dei familiari, il cesareo, e vagisce, come una neonata sanissima.
È successo a Taranto ed è successo a Mantova.
Una donna nel mezzo del cammino della sua gravidanza viene trasferita in un altrove buio e minaccioso che si chiama coma.
Un luogo misterioso, sconosciuto ai più ed ai medici.
Un territorio parallelo alla vita, che chi è andato a trovarlo – con un biglietto di andata e ritorno – lo definisce come percorso ad ostacoli, in bilico tra qua e l’aldilà.
Un pericolosissimo equilibrismo dell’esistenza.
La piccola guerriera che si trovava a bordo, rimane – aggrappata con tutte le sue forze – a fare compagnia alla sua mamma.
Coraggiosamente.
Chissà cosa sarà successo in quel luogo silenzioso ed avvolgente che è l’utero materno?
Chissà se avranno avuto paura?
Cosa si saranno dette senza parlare?
Chissà se avranno stabilito un patto silenzioso di evasione?
Ricordo come se fosse ieri, i calcetti chiari ed insistenti di mia figlia che anticipavano chiaramente la sua decisa personalità.
Mi indicava quale posizione assumere e quale non assumere.
Ho immaginato questa mamma immobile e presente come le mamme sanno fare, e la sua piccola già adulta, accomodante e affettuosamente accondiscendente.
Da mamma faccio il tifo per loro.
Fonte: tg24 Sky
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