C’è sempre una certa follia nell’amore. Ma c’è anche sempre qualche ragione nella follia.
Friedrich Nietzsche
Brave, buone, obbedienti, sottomesse.
Molte donne hanno imparato precocemente sulla loro pelle che per essere amate davvero devono incarnare l’ideale della figlia (o figlio) perfetta, perché l’amore va meritato e barattato. Nulla di più falso.
Una bambina che faticosamente diventa adulta nutrendosi di briciole d’amore e di presenza, di ricatti e di manipolazioni diventerà un’adulta che non saprà riconoscere il sapore del vero amore, e che si accontenterà. (E non c’è dramma più grande dell’imparare ad accontentarsi senza riconoscere i propri bisogno del cuore).
Questi elementi saranno poi i precursori degli amori malsani o tossici, asimmetrici o fedifraghi, e anche violenti e criminali.
L’amore è. Come nasce una coppia
Quando nasce un amore, il suo percorso, la sua accelerazione o i suoi svariati intoppi o possibili decessi non possono essere disgiunti dalla storia affettiva ed emotiva di entrambi i protagonisti della coppia.
L’amore con le sue dolci seduzioni, false verità e atroci vendette, ci cammina a fianco sin da bambini e grazie a lui nasciamo, cresciamo, ci nutriamo, e talvolta, ci avveleniamo e moriamo. La coppia è molto di più della semplice somma delle sue parti.
L’incontro tra due persone è un alchemico percorso, frutto del passato di ognuno di loro, del loro presente individuale e di coppia e delle loro più segrete aspettative di vita futura.
Alla luce di ciò, ci rendiamo conto di quanto sia importante nella scelta del partner e nell’accostarsi a lui, avere ricevuto una “base d’amore sicura” durante l’infanzia come “dote affettiva”.
Le terre dell’infanzia rappresentano il cantiere per la costruzione della psiche.
Il luogo altamente simbolico, indispensabile per erigere le basi solide dell’autostima, della struttura di personalità e dell’amor proprio.
Un partner che non è stato amato e nutrito a sufficienza, quindi, affamato d’amore, si accontenterà di qualunque riempitivo – sano o meno sano, nutriente o velenoso – senza riconosce il sapore del vero amore.
Sappiamo bene che la capacità di scegliere prima il partner e di stare in coppia dopo, dipende da come siamo stati amati e, soprattutto, se siamo stati amati.
Coppie, mal d’amore, tradimenti e divorzi. Cosa comporta una pregressa mancanza d’amore
Un’originaria mancanza d’amore porta con sé, come un effetto domino, una serie di tante altre mancanze e lacune che inevitabilmente andranno a sfociare, come il corso d’un fiume, nel rapporto di coppia, mare di navigazione comune.
La “ferita dei non amati” è la causa di una carenza di “fiducia di base” e di amore verso sé stessi, e solo dopo, verso il partner.
Chi ha sperimentato quell’antica, dolente e sanguinolenta ferita, non sarà mai capace di “amarsi”, “amare” e soprattutto “lasciarsi amare”: coniugazioni psichiche del verbo amare, difficilmente attuabili senza una base sicura che funge da zattera di galleggiamento per le inevitabili mareggiate relazionali.
Molte storia d’amore sono storie d’amore tra anime complici e tra infanzie – o voragini dell’infanzia – simili.
Nella maggior parte delle storie di vita delle coppie che ho in trattamento, le lacune dei loro attuali rapporti hanno radici lontane.
Lacune che caratterizzano le precoci esperienze amorose non felici vissute nell’infanzia, esperienze che hanno poi condizionato – e influenzato profondamente – le successive relazioni amicali e sentimentali, creando una “memoria corporea del non amore” e della sofferenza.
Qualche segnale della fame d’amore
Cambiano gli scenari, cambiano i copioni, e cambiano gli attori, ma non cambia la fame d’amore. Anzi, resta.
La fame d’amore si manifesta quasi sempre con le stesse caratteristiche, atroci, strazianti e insopportabili:
- Un bisogno d’amore incolmabile
- Una tristezza impossibile da sopportare
- L’amore visto e vissuto come una stampella
- Iper investimento del partner
- Una disperata e totalizzante dedizione all’amato/a
- Efferata gelosia
- Possessività
- Bisogno di conferme e di certezze
- Ansia e ansia da separazione
- Il non sentirsi mai abbastanza amati
- Mancanza di interesse per sé e per i propri interessi e spazi privati (con uno spostamento emozionale verso il partner)
- Devozione estrema
- Ansia e panico di fronte a ogni contrattempo o temporanea distanza dal partner (anche un ritardo a un appuntamento, o un messaggio evaso, può fare sprofondare nell’angoscia più cupa il partner che soffre di dipendenza affettiva)
- Assenza totale di confini con il partner
- Tendenza alla simbiosi e al rapporto fusionale
- Difficoltà a reggere la distanza
- Paura dell’abbandono
Quando il proprio benessere e la propria qualità di vita dipendono da un’altra persona
Chi da bambino ha dovuto implorare amore barattandolo con ottimi voti o prestazioni sportive performanti ha chiaramente subito un torto, in quanto l’amore non si permuta, non è una moneta di scambio, ma è totalizzante e totalmente “discendente”.
Questo sfortunato infante, adulto di domani, non sarà capace di modulare l’amore durante le future esperienze di coppia, oscillando tra un desiderio massiccio e mai del tutto appagato di amore assoluto e fusionale – nutrito sempre e comunque dai propri mostri interni e da efferate angosce abbandoniche – al non amore, trincerandosi dietro una corazza difensiva.
Quindi, ricapitolando, non tutti i non amati sono destinati alla solitudine, alla disperazione, o alla fame d’amore cronica, perché dalla fame d’amore si può guarire.
La ferita dei non amati può cicatrizzare.
La voragine affettiva può mai essere risarcita, ricucita, nutrita una volta per tutte.
Riparata e seppellita nella soffitta dei cattivi ricordi.
Ci vorrà tempo, le cure adeguate e pazienza.
La ferita dei non amati, se non elaborata all’interno di un setting psicoterapico, tenderà a ripresentarsi in maniera non elaborata e a influenzare le future relazioni d’amore.
Per poter gioire appieno dei piaceri del vivere in coppia, diventa assolutamente indispensabile avere conosciuto, combattuto e vinto i propri mostri interni, o perlomeno, averli messi a fuoco, e avere fatto pace con loro.
Una psicoterapia individuale o una terapia di coppia, da valutare di volta in volta, rappresenta l’unica strada possibile di nutrimento psichico e relazionale per sanare e nutrire il passato e diventare finalmente per sé stessi quella “madre e quel padre amorevole” che mancavano quando dovevano essere presenti.
114 Commenti. Nuovo commento
Gentile Dottoressa,
per chi si trova in questa condizione chi è il professionista giusta da cui farsi seguire? E’ quindi possibile una remissione totale? Considerato che potrebbero essere anche sintomi più clinici/psichiatrici quali depressione o pensieri/comportamenti narcisistici e borderline. In questo caso non c’è mai stata la costruzione di nessun rapporto affettivo stabile (nè coi genitori, nè coi fratelli, nè con amici, nè con nessuna donna) a 30 anni di età.
Grazie
Gentile Utente,
ogni storia di vita é una storia a se stante, non omologabile alle altre.
La diagnosi clinica, non viene fatta con l’elenco dei sintomi, o dei disagi, ma esplora davvero tanto altro, incluse le risorse psichiche che potrebbero essere adoperate in terapia.
Se ha una sintomatologia “fisica” cioè un corteo di sintomi, come per esempio disturbi psico-somatici, insonnia, cefalea, altro.. la terapia più indicata è quella combinata: farmacologica e psicoterapica (neurologo/psichiatra e psicoterapeuta).
Se invece, non ci sono sintomi fisici ma psichici e relazionali (se non ho mal capito il problema maggiore è l’affettività), va benissimo uno psicoterapeuta, meglio se perfezionato in sessuologia clinica.
Anche dalle ferite d’infanzia si può guarire.
Un caro augurio per tutto.
Vorrei sapere come poter guarire da questa profonda mancanza di amore che mi porto dietro da tutta la vita . Sono cresciuta con un padre che nn parlava mai non dimostrava affetto e con una madre che mi picchiava e che non faceva altro che dirmi che mi odiava che non dovevo nascere che valevo niente. Ho avuto un po’ di storie tra cui 2 matrimoni andati male perché non riesco a sentirmi come vorrei , forse non ho mai amato veramente io la sbagliata sono io. Ho 3 figli e non sono riuscita a dare stabilità ho dato amore perché non mi sarei mai comportata come mia madre ma non sono stata lo stesso una buona madre. Vorrei imparare a non aver più bisogno di sentirmi amata ma amarmi io e basta. Non voglio più sbagliare in una relazione come devo fare?
Buonasera,
Con una psicoterapia. Non ci sono altre strade.
Auguri per tutto.
Domanda alla psicoterapeuta:
come mai io, che non ricevo da anni affetto, (ho75 anni divorziato da 28 anni) e vivo solo, a ogni nuova esperienza sono sempre disposto a darlo? Per poi rimanere sempre ancora più vuoto.
Grazie.
Gentile Roberto,
ognuno di noi, in funzione delle proprie ferite d’infanzia delle successive riparazioni o non riparazioni, si relaziona all’amore e alla speranza d’amare ed essere amato in maniera assolutamente soggettiva.
Non riesco a darle una risposta univoca sensata senza conoscere a fondo la sua sete di vita, le sue emozioni, i suoi bisogni del cuore, le sue paure.
Salve , ho 42 anni ,lei 41 siamo stati insieme per 22anni e mezzo e un giorno, il 5 gennaio lei mi ha gettato via come nulla fosse ,sto malissimo e non riesco a superarla ,ho provato psicologici, psichiatri, pastiglie su pastiglie ,ho provato il suicidio per 5 volte e l’ultima pensavo fosse la volta buona ma mi hanno trovato e ricoverato in psichiatria una settimana, ad oggi sto ancora male ,non riesco ad accettare che lei sia così fredda e dica che non mi ama più ma mi vuole bene ,per me non è così .Ha problemi e li sempre avuti ed è molto influenzabile dall’esterno ,infatti da quando ha cominciato a frequentare certe brutte persone è cambiata in peggio.Scrivo per sfogarmi ,se avessi un’interuttore come è per lei lo avrei già usato ,son stufo ,soffro in un modo mai provato.Le parole di lei è come non siano sue e non siano collegate al corpo ,esempio una che mi sta particolarmente sul gozzo : può succedere anche a me quello che è successo a te.Che schifo , vorrei chiudere gli occhi per non riaprirli più.
Buonasera,
posso chiederle che tipo di psicoterapia ha effettuato?
Si è trovato bene con il clinico che ha avuto il piacere di occuparsi di lei?
Buonasera, sono sposata da 20 e non sono mai stata una persona molto affettuosa.Dopo la nascita dei miei due figli le mie dimostrazioni affettive verso mio marito sono calate ulteriormente. È lui che deve sempre chiedermi una carezza o un bacio, malgrado la nostra vita sessuale vada bene.
Io amo mio marito, ma mi sento sempre inferiore a lui.
Sono già stata da una psicologa e abbiamo parlato della mia famiglia d’origine e così via, ma le cose non sono migliorate anzi….
Secondo lei cosa dovrei fare?
Grazie
Buongiorno,
cosa fare dipende da quello che ha davvero. Ma io non riesco a comprenderlo da qui.
Se è già stata in cura – o se lo è ancora – dovrebbe chiedere alla sua terapista, ha sicuramente più elementi di me per poterla aiutare.
Se non si è trovata bene, o non ha ottenuto nessun risultato, cambi clinico.
Può capitare che il professionista non sia consono alle sue necessità.
Auguri per tutto
Spero tu stia meglio
Che storia triste, mi dispiace tanto.
ti capisco, ma non buttar via la tua vita
e ricordando la frase che ti resta sul gozzo speriamo che il karma lo faccia provare al più presto a lei così da rendersi conto dello sbaglio commesso.
Ma tu pensi che sia stato uno sbaglio o un successo perderla? pensaci e in bocca al lupo forza.
Io ho avuto uh buon papà ma mi lasciò presto, poi esattamente una madre come la tua cattiva violenta, mi ha sempre denigrato maltrattato e picchiato per sfogare la sua rabbia la sua insoddisfazione.Avevo molta paura di lei mi ha fatto sempre sentire una cosa stupida. Mia madre mi ha rovinato l’anima.
Ho giurato a me stessa che sarei stata una mamma affettuosa, che avrebbe sostenuto i propri figli.
Ma purtroppo non ho potuto avere figli, invece tu ne hai, perdona se te lo dico ma come fai ad affermare con certezza che non sei una buona madre?
Penso che l’amore di una madre sia come l’aria e il sole, senza affetto e tenerezza si cresce tristi, con il bisogno di amore mi sono affidata a persone sbagliate, volevo affetto. Hai la possibilità di non essere come lei, affferra al volo questa chance. Abbraccia i tuoi figli, raccontargli il tuo dolore. Tu non sei tua madre
Tanti auguri
Come ti capisco un abbraccio
Anch’io sono stata una persona che ho subito per anni fin da bambina una madre dura un po’ autoritaria, mai una dolcezza forse è stato più dolce mio padre anche se quando si arrabbiava lui sembrava peggio di lei.
Finché ho trovato il mio fidanzato giovane all’età di 17 anni e vi dico la verità volevo scappare e andare via di casa mi ero diplomata senza nemmeno un soldo da parte perché mi piaceva spendere i soldi che mio padre mi dava di paghetta che non ricordo quanto era. Ho conosciuto Marcello più povero di me che non aveva nemmeno il babbo morto a 50 anni, dopo tre anni rimase senza lavoro e mi feci convincere a prendere un’attività insieme per guadagnare soldi per comprare casa e sposarsi; ma purtroppo tra i problemi economici e problemi con lui non ero felice. Lui che mi trattava male i miei uguale perché hanno sempre difeso lui, lo lasciai per un altro dopo 11 anni e dopo 6 mesi sono ritornata con lui: incubi depressione, mi sono sposata in fretta innamorata ma non ripensando che tra noi le cose non sono mai andate bene; e adesso dopo 13 anni di matrimonio mi sto separando.
Ho patito tanto che non credo più nell’amore, credo solo alle mie bambine e ho molto rimorso per loro, tutto qui.
Ho patito due genitori uniti ma sempre in litigio, loro avranno genitori separati, sono proprio una stupida.
Esatto, direi il secondo caso.
Grazie
Buongiorno dottoressa,
ho 34 anni e sono afflitta da questa eterna ferita “dei non amati” l’ho realizzato solo adesso attraverso un accurata analisi del mio rapporto sentimentale con mio marito e dopo la lettura del famoso testo “ la ferita dei non amati”.
Ho letto che lei non effettua sedute via Skype, io vivo a NY e sono alla ricerca di un /una terapista che possa aiutarmi con questo problema, ma che necessariamente lavori anche via Skype.
Se lei non opera in questo modo saprebbe consigliarmi qualcuno che lo possa fare ?
Gentile Elena,
non lavoro via Skype per scelta, perché toglie valore al sentire del paziente, all’incontro – indispensabile – de visu, ed all’intensità del lavoro svolto.
In Italia inoltre, la psicoterapia online, non la consulenza, è vietatissima dalla legge e dagli ordini di appartenenza.
Non so come poterLa aiutare, credo che le converrebbe cercare un clinico americano.
Un caro saluto, ed auguri per tutto.
Cara Dottoressa,
Inizio con una sua frase: “DALLA FAME D’AMORE SI PUÒ GUARIRE”. In effetti per me è stato così, grazie alla psicoterapia, credo davvero l’unica strada percorribile, di aver superato quello che lei definisce “voragine affettiva”.
Mi permetta di dire che la mia fortuna più grande è quella di essere seguita da Lei. Apprezzo molto la sua professionalità e soprattutto la apprezzo come persona. E i suoi scritti ne fanno una bella cornice.
Inizialmente ero spinta a intraprendere la psicoterapia per altro, ma lei giustamente mi ha suggerito di pensare prima di tutto a colmare i miei vuoti.
Adesso ho scoperto il piacere di stare con me stessa, a godere del mio tempo libero, a progettare la mia vita e soprattutto ad ascoltarmi. E non fatico più a dire “NO”.
E vedo che il mondo esterno lo percepisce, mi vedono sicura di me, leader del gruppo e mi apprezzano.
Non oso pensare come sarebbe stata la mia vita senza la psicoterapia.
Un affettuoso saluto e grazie di cuore
Grazie a Lei, di cuore, per le sue belle ed affettuose parole.
Un abbraccio caro.
Cara dott.ssa, io mi sono innamorata di una donna che non è mai stata amata da quando era piccola. Lei ha una visione del mondo molto, ma molto pessimistica… Ogni relazione che ha avuto fallita. Ore è in una situazione che non la lascia libera, separata dal marito, può stare pochissimo col figlio. Deve lavorare tanto per mantenersi. Io sono rimasta colpita dalla sua intelligenza. Ma le mie sensazioni ed emozioni verso di lei hanno fatto sì che precipitassero i tempi. All’inizio anche lei era felice della nostra corrispondenza affettiva, ma poi quando le ho detto che volevo andare a trovarla nella sua città, successivamente ha cambiato totalmente atteggiamento. Mi ha riempito di insulti dicendo che ero una psicopatica e che tutte le parole di amore erano false, che ero egoista perché le mandavo messaggi quando non dovevo. Insomma mi ha demolita… Anche io sono stata molto precipitosa nel manifestare i miei sentimenti…che sentivo e sento ancore, nonostante tutte le sue parole esasperate, ma che per me non corrispondono al vero. Io penso abbia avuto paura che andassi da lei. Vorrei sapere come mi dovrei comportare in questa situazione. Lei poi mi ha consigliato di andare da uno psicoterapeuta perché avevo molti problemi tipo Borderline e addirittura schizofrenia. Anche lei ha fatto psicoterapia in passato. Sono in dubbio se anche io ho un problema sulla mancanza di affetto. Vorrei un consiglio su cosa devo fare. Grazie.
Buonasera,
le suggerisco una consulenza psicologica da un mio collega della sua città, luogo d’ascolto e di empatia dove poter fare chiarezza e lenire la sua sofferenza.
L’iter successivo – psicoterapia o sostegno psicologico – dipende dalla diagnosi; se trattasi di una dipendenza affettiva, di fame d’amore o se ha un disturbo di personalità.
Bisogna anche stabilire se le sue sofferenze erano pregresse o è stato questo amore a slatenrizarle.
Mi dia notizie in seguito, se le fa piacere.
Un caro saluto
Gentile Signora,
i rischi nei quali si incorre quando non si cura la ferita dei non amati sono:
1- fare l’amante cronica
2- amare un narcisita
3- essere uccisi da uno stalker
Le suggerisco una psicoterapia individuale.
Dottoressa potrebbe spiegarmi brevemente il perché? Grazie
La mia infanzia non è stata facile. Mia madre lavorava, all’età di 13 anni facevo le veci di mia madre badando a mia nonna disabile, e allo zio.
Non avevo la libertà di uscire con le amiche Mia madre era molto severa. Quando ho conosciuto mio marito all’età di 17 anni, pensavo che sposandomi trovavo la libertà,ma mi sagliavo perché è un uomo che non didimostra affetto per carattere e non è protettivo. Ho bisogno di consigli
Buonasera,
Così tanta sofferenza non necessita di consigli ma di una psicoterapia.
È l’unica strada per fare pace con il passato e migliorare la qualità della sua vita.
Un augurio affettuoso.
Salve dottoressa io ho 27 anni ho una bambina di 4 anni e mi sento una nullità… ho poca autostima di me stessa anzi forse non esiste proprio. Comunque io non so se sono in depressione oppure ho bisogno di parlare con uno psicologo solo che mi sento che a nessuno importi di me quando mi prendono questi giorni non mangio dormo pochissimo e piango a volte mi vengono anche stati d’ansia e attacchi di panico. Ho bisogno di aiuto perché alcune volte penso anche di farla finita. Un saluto da Taranto
Cara Signora,
certo che ha bisogno d’aiuto.
Ognuno di noi ha un valore, ma non sempre ne è a conoscenza.
Imparare a conoscersi e a volersi bene serve a Lei e alla sua bambina che ha tanto bisogno di lei.
Legga questo mio libro, parla dei fragilità del cuore e di dipendenza affettiva, e valuti di farsi aiutare.
Un caro saluto
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Buongiorno, Dott.ssa,
Non ho avuto un infanzia semplice, mia madre senza specifico motivo non mi ha mai dimostrato affetto e con le parole non perde occasione per dirmelo. A 12 anni mi sono innamorata di un ragazzo che ad oggi è il mio compagno e padre dei miei figli. Fino a luglio pensavo che il nostro fosse un amore raro e profondo quando ho scoperto che è tutta la vita che va dalle “donnine”. Sono fortemente amareggiata e schifata nei suoi confronti, anche lui per altri motivi ha avuto un’infanzia difficile e si definisce un “animale selvaggio” proprio per non aver avuto regole da parte dei suoi. Tutto questo lo ha reso una persona molto materiale, superficiale e egocentrica. Ho detto chiaramente che non riuscivo a sopportare i suoi tradimenti e che me ne sarei andata via coi figli; piangendo mi ha supplicato che sarebbe un uomo morto senza di me e i ragazzi, e la mia debolezza mi ha portato a stare ancora in casa con lui. Però sto male, non riesco ad accettare tutto quello che mi ha fatto, sento che ho bisogno di un aiuto per scavare dentro me stessa per capire quale sia la decisione giusta (anche se sono convinta che lui per primo dovrebbe farsi aiutare). In tutta questa nostra lunga vita insieme, lui è stato anche in regime detentivo per ben 10 anni ed io col bambino l’abbiamo aspettato dignitosamente. Neanche questo mio sacrificio fatto per amore l’ha fermato da certe sschifosità nei miei confronti. Non so se rivolgermi ad uno psicologo o psicoterapeuta, ne voglio uscire al più presto per ritrovare il sorriso.
Grazie per la risposta
Buongiorno cara Lettrice,
credo che uno psicoterapeuta che sia anche sessuologo clinico, sia la giusta scelta.
Purché sia sempatico, empatico, e che la faccia sentire a suo agio.
Il cammino con i pazienti è un cammino unico, un regalo per entrambi: paziente o coppia, e clinico.
Auguri per tutto, e se crede, mi aggiorni in seguito.
Buonasera dottoressa,
Ho 26 anni e fin da piccola ho vissuto in una famiglia in cui mio padre era assente perché malato psichico e mia madre molto autoritaria tanto che avevo spesso paura di lei.
Crescendo ho vissuto alcune relazioni in cui non mi sentivo mai apprezzata e questo mi coinvolgeva emotivamente perché mi sentivo dipendente dal mio partner ed ero gelosa e possessiva nei suoi confronti fino a che non ho deciso di non cercare più relazioni distruttive e prendermi del tempo per me. Ho poi conosciuto un ragazzo più piccolo di me di due anni che mi riempie di attenzioni, mi ama, non ho mai dubbi sui suoi sentimenti o sulla sua fedeltà, sono tranquilla e questo addirittura a volte mi annoia facendomi percepire la nostra relazione come monotona, mettendomi dubbi sui miei sentimenti nei suoi confronti, a volte mi verrebbe voglia di vivere una relazione in cui il mio lui mi tenga più sulle spine e non capisco perché nonostante ho questo ragazzo d’oro ancora cerco situazioni di tensione.
Buonasera,
è complesso dirle qualcosa di sensato da qui.
Le due istanze – quella sana e quella distruttiva – dovrebbero trovare un equilibrio dentro di lei e dentro la sua coppia.
Soltanto una psicoterapia può aiutarla, rivisitando le terre dell’infanzia, il suo ieri, e migliorando il suo oggi e domani.
Un caro saluto
sicuramente e grazie per il consiglio
Buongiorno ,
Sono cresciuta dai 5 ai 30 anni all’interno di una setta non solo l’amore ma anche la semplice attenzione andavano guadagnati. Il minimo errore e si poteva perdere tutto: genitori, amici, il rifiuto totale… sono cresciuta terrorizzata da questo e malgrado sia stata praticamente “perfetta” non era mai abbastanza… ora ho 32 anni, sono uscita da questo gruppo da 2 anni e sto seguendo una terapia per cercare di recuperare una mia identità e una mia vita che non ho mai avuto. Ma di questo aspetto non riesco ancora a parlarne, in realtà mi sembra impossibile pensare che qjalcuno possa mostrarmi un minimo di considerazione senza che io debba fare qualcosa in cambio. Non ho mai avuto alcun tipo di relazione neanche all’interno del gruppo e ne sono terrorizzata. È ancora presto? È un aspetto che dovrej prendere in considerazione più avanti? Grazie
Buonasera,
le terapie affinché facciano effetto hanno bisogno di tempo per funzionare e per curare i traumi del passato.
Dia tempo e fiducia al clinico che ha il piacere di occuparsi di lei.
Un caro saluto
Anche io. Dai 7 ai 47 anni… te ne esci, non ti preoccupare. Cerca di coltivare altre
dorme di spiritualità. Fai sport. Creati un nuovo sistema di valori. Prima avevi tante regole e valori precostituiti e sapevi sempre Come scegliere ora lo devi fare da sola ma ci riuscirai. Leggi tanto. Ama. E ascolta i consigli del tuo psicoterapeuta.
Salve,
vorrei chiederle del senso da dare ad un legame vissuto 40 anni fa con una ragazza conosciuta nel periodo estivo ma non della mia stessa città e che vive in una città distante 1000 km.
Per me come per lei, visto che non ci sarebbe potuto essere futuro l’abbiamo considerata una semplice cottarella estiva, ma è rimasta sempre nel mio cuore.
Ora a distanza di 40 anni, entrambi sposati con figli felicemente con i ns relativi partner, Lei mi ha rintracciato su Facebook chiedendomi l’amicizia, cosi tramite sms abbiamo ripreso la conoscenza. Lei mi ha anche detto che non è stata solo una cottarella, che le sono rimasto anch’io nel cuore. Ora a me sarebbe sufficiente messaggiare come farebbero due amici ma a lei sembra non bastare, vorrebbe passare molto più tempo a parlare con me (io lavoro tutto il giorno lei è casalinga). Cosa le posso dire per non ferirla ?
Grazie
Buongiorno,
più che non ferire lei, scelta assolutamente sacrosanta, dovrebbe cercare di non danneggiare se stesso.
Questi amori sbucati da un passato impolverato, non fanno presagire nulla di buono. Sembrano invece l’inseguimento di una emozione smarrita, un bisogno di entusiasmarsi ancora e, probabilmente, rappresentano la concretizzazione di un presente non tanto soddisfacente.
Lei è veramente sicuro che questa donna sia così felice con il suo compagno di vita?
Si ascolti e agisca di conseguenza.
Un cordiale saluto
Buongiorno, è la prima volta che riesco a parlare a cuore aperto; non ho ricevuto amore da piccola da mia madre e da mio padre, problemi economici stress , non ci hanno dato giuste regole , attenzione;, dopo la fine di una bellissima storia con un ragazzo credo che devo risolvere qualcosa; sono una persona nonostante tutto gentile e dolce, non ho mai fatto del male a nessuno,quanto ne hanno fatto a me, approfittandosi della mia bontà a lavoro, o ingenuità , e così anche con lui anche se non mi ha fatto del male; credo sia venuto il momento di affrontare questa ferita affettiva, che mi ha fatto elaborare un carattere molto rigido; sembra che non mi rilasso abbastanza per avere la giusta concentrazione e intanto perdo conoscenza, opportunità; sa consigliarmi qualcuno? grazie!
Buongiorno,
lieta di averle fatto venire voglia di curarsi.
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Le consiglio me stressa, se riuscisse a raggiungermi a Roma o Catania, sarebbe un piacere poterla aiutare.
Un caro saluto.
Dottoressa, volevo “solamente”ringraziarla in qualità di fruitrice casuale di questo articolo, che è interessantissimo e pieno di spunti meravigliosi!
Grazie a Lei del pensiero affettuoso.
Buongiorno Dottoressa Valeria, il dolore che provo in queste settimane e’ indescrivibile, caduto in un posto buio dove non vedo uscita, ho scoperto che mia moglie conduceva una vita parallela e non sono sicuro che abbia smesso, nonostante cerco di essere normale dentro sono divorato, Sono innamorato di lei da sempre e dopo tanti anni l’amore continua ad aumentare, ma sembra che io non sia alla sua altezza, da un anno ha cambiato amicizie ed abitudini, cerco di fare il massimo per lei ma pare che non sia mai abbastanza. Quando ho scoperto quello che nascondeva ho parlato con lei ,cercando di capire dove sbagliavo e come rimediare, spero che si possa ripartire insieme migliorando ma ogni volta che esce io mi sento distrutto!Dormo e mangio la meta’ di prima, credo che nessun famigliare mi possa aiutare, gli amici li ho persi di vista e sinceramente ho poca fiducia nelle sedute con psicologi (senza offesa ma quelli che ho conosciuto per lavoro non sembravano preparati per nulla) , ma vorrei incontrare una persona , che sia una donna ferita come me (perché un uomo non potrebbe aiutarmi sul mondo femminile) per aiutarci a vicenda semplicemente scambiandosi sentimenti ed opinioni , per uscirne insieme piu’ forti e vivere senza quel dolore che tiene la mente ed il cuore stretti senza possibilita’ di una vita serena e piena di amore!!! Vorrei tanto che lei possa darmi un consiglio o mettermi in contatto con una persona come sopra descritto….GRAZIE DI CUORE-PAOLO dalla provincia di Milano.
Buonasera Paolo,
anche se ha poca fiducia – non comprendo se per cattive esperienze o per preconcetti – sono gli unici che possono aiutarvi.
Cerchi un Collega che sia anche sessuologo clinico terapeuta di coppia, è la figura più indicata.
Un caro saluto, e auguri per tutto
Grazie per il consiglio, prometto che ci provero’!!!
E’ un inferno un esistenza senza amore, non aver mai ricevuto un piccolo cenno di attenzione o un sorriso… 42 anni di solitudine son duri, si resiste solo non pensandoci, buttandosi nella routine, si resiste annebiandosi, si resiste fino a che è possibile. Ti domandi come è possibile che mai nessuno ti abbia mai amato e comprendi amaramente che l’unico motivo puoi essere tu stesso. Se nessuno ti ama vuol dire semplicemente che non c’è nulla da amare.
Buongiorno Dottoressa, purtroppo sento anch’io la ferita dei non amati, mi consiglia un orientamento psicoterapeutico per questo problema? Grazie.
Franco
Buonasera,
assolutamente no! Esiste un clinico più preparato, empatico e che si sposi di più di un altro con Lei.
Un affettuoso saluto e auguri per tutto
Capisco, grazie.
A presto.
Gentile Dottoressa,
ho letto molto su questo argomento.
Sono stata una bambina con fame di attenzioni, figlia di una madre dedita al lavoro e alla casa, della quale non ricordo una carezza o un gesto affettuoso.
Cercavo le sue attenzioni con comportamenti esagerati, a 5 anni ho anche tentato di scappare di casa. Così sono cresciuta con il marchio di figlia ribelle.
Il risultato è un po’ diverso da quello che di solito si descrive, per chi ha subito questo tipo di ferita.
Ho molta autostima, so cavarmela benissimo in ogni situazione, sono dura e spesso cinica. Mi dono tantissimo agli altri ma non mi fido di loro, non chiedo niente in cambio. E quando provano a darmelo, lo rifiuto e attendo la fregatura.
Ho sposato un uomo egoista e ho cresciuto un figlio autonomo emotivamente e poco affettuoso.
Ho una relazione con un uomo sposato, che non lascerà mai la sua compagna.
Tutto questo per confermare a me stessa la condizione di estrema solitudine da cui mi sento sempre pervasa.
Non riesco a perdonare mia madre e non posso avere un confronto chiarificatore con lei perché è morta da troppi anni.
Intorno ai trent’anni ho fatto psicoterapia, un percorso che mi ha aiutato in tante cose ma non ha sciolto questo nodo.
Ora non ho voglia di ricominciare con la psicoterapia, ma voglio smettere di vivere con questa rabbia che mi porto dentro, ed imparare ad avere fiducia negli altri.
Per riassumere, una frase che mi rappresenta è: “non ti appoggiare a nessuno, se si sposta, tu cadi”. Sola e forte sono gli aggettivi in cui più mi riconosco.
Vorrei ricordare nei miei sogni anche solo due episodi di affetto di mia madre nei miei confronti. Questo forse potrebbe bastare…
Gentile Sognora,
grazie per la sua testimonianza.
I rischi da dipendenza affettiva non curata sono tre:
1- amare un narcisita
2- amare uno stalker
3- fare l’amante per un tempo infinito.
Le auguro un buon cammino di introspezione.
Un caro saluto
E per terminare dopo aver elemosinato per anni amore, riconoscimento, accoglienza, protezione, arriva non per tutti, fortunatamente, la chiusara, la paura del contatto, la paura di farsi conoscere.
E arriva di conseguenza anche il rifiuto per sè stessi e per il resto del mondo.
Io sono in questa situazione, terrore nel confronto, nel sorriso e nel tocco. Fuggo e mi isolo pur di non sentire questa paura, intanto ingrasso e mi sto bloccando con le gambe e gli anni passano.
Sto facendo psicoterapia da tre anni, abbiamo risolto tanti blocchi ed ora è uscito questo. Auguratemi buna fortuna, che il mio Ego si blocchi e che ascolti la mia pancia (il mio primo cervello) per andare oltre e accogliere il cambiamento.
Gentile Lettrice,
Se è già in terapia è di certo sulla buona strada verso la guarigione.
Tre anni sono già tanti, dovrebbe vedere la luce in fondo al tunnel.
Sono certa che la riparazione per i danni subiti e la rinascita andranno di pari passo.
Un caro saluto
Quindi la psicoterapia non serve poi molto per guarire da una ferita affettiva dell’infanzia?
Assolutamente si. È l’unica strada percorribile.
Io faccio parte del mando dei bambini non amati dai genitori,adesso che sono diventata adulta sono diventata ossesionata cercando l’amore di qualcuno ma è difficile perché rimango sempre delusa
Non sapevo che questa stranissima sensazione avesse un nome ne tantomento fosse quasi una malattia ma ho una fame d’amore assoluta.
Ho avuto un sacco di relazioni e nel momento in cui sono stato solo tra una storia e l’altra mi sono sempre sentito abbandonato; la mia ultima relazione è finita 6 mesi fa e per allontanarmi da lei mi sono trasferito in un altra città nella quale sono solo e non conosco nessuno da allora è andato peggiorando.
Ora mi basta vedere due persone che si tengono per mano o si baciano per precipitare in una fossa di diaperazione, che mi porta a pensare che forse sarò sempre solo.
E come se non bastasse sono molto timido e difficilmente riesco a stringere nuovi rapporti anche se sono di gradevole aspetto. Sto male ma un male che mi sta scavando dentro e forse se non fosse per paura di portare con me i miei genitori per la disperazione mi sarei anche tolto la vita; mi vergogno tantissimo a dire queste parole ma è la verità.
Non posso permettermi una terapia perché non ho disponibilità economiche da destinare ad altro che non sia cibo affitto ecc..
Mi può dare qualche consiglio?
Grazie
Buongiorno,
ha un nome e ha una cura. I consigli, purtroppo, bon sono cura.
Può trovare gli psicologi anche in convenzione, soprattutto in questo momento pandemico.
Auguri per tutto.
Buongiorno dottoressa, io ho avuto un matrimonio di più di 20 anni con un Narciso patologico ovetto con il quale ho avuto tre figli. Ora mi sono accorta di essere ricaduta in una trappola del tutto simile, comunque un amore tossico, perché fondamentalmente non so stare da sola, desidero una stabilità sentimentale. Soffro quindi di ansia e insonnia, in modo leggero, prendo rivotril da 1 mg per dormire ma a volte non fa molto. Vorrei sapere : a che specialista dovrei rivolgermi e 2. Posso fare qualcosa per la stabilità emotiva dei miei 4 figli? Sarebbe gradita una risposta anche telefonica perché tanti sono gli aspetti che non ho potuto descrivere per brevità, grazie
Gentile Barbara,
Lei necessita di una scrupolosa diagnosi clinica, fatto ciò si stabilirà di cosa soffre, come curarla, e soprattutto come poter proteggere i suoi figli anche delle sue scelte amorose.
Se desidera farsi seguire da me chiami pure, verrà richiamata non appena mi sarà possibile.
Io però non lavoro al telefono, o via skype oppure presso i miei studi: Milano e Catania.
Un cordiale saluto
Buonasera dottoressa,
ho quarant’anni sposato da tredici anni con due bambini e sono in terapia da due anni, con il lavoro psicoterapico ho rivalutato tutta la mia vita, a seguito di una violenta crisi di coppia con mia moglie per una sua grave mancanza di rispetto e conseguente mancanza di fiducia da parte mia.
Soffrivo di ansia da anni e scaricavo la colpa verso gli impegni lavorativi ed extra lavorativi.
Una volta in terapia ho iniziato a togliere la corazza che indossavo da anni e a combattere le mie paure ed insicurezze a viso aperto valutando tutte le crepe del rapporto con mia moglie.
Oggi però mi ritrovo con molti più dubbi di quanti ne avessi prima di iniziare il percorso psicoterapico.
Sento una tale lontananza da mia moglie che per non destabilizzare la tranquillità in casa devo raschiare le forze dal fondo del barile e trovare lo spirito giusto per continuare.
questa può essere mancanza d’amore?
O forse molto piu semplicemente il mio rapporto sta volgendo al termine ?
Buonasera e grazie per il Suo racconto.
Come faccio a risponderle?
Non so nulla di lei, della sua psiche e delle sue voragini, di sua moglie, della vostra coppia e di tantissimo altro.
Provi a chiedere a chi ha il piacere di occuparsi di Lei. Sono certa che le saprà rispondere.
Un cordiale saluto
Grazie
Un cordiale saluto anche a lei .
La mia vita è sempre un copione teatrale stessi personaggi e stesso finale: mi attraggono gli uomini di successo nella fase del corteggiamento li idealizzo mi gratificano le loro attenzioni e Sogno una vita da principessa ma poi all improvviso cambiano mi fanno sentire poco amata e mi trascurano ed io li lascio.
Prima ciò mi capitava solo con gli uomini adesso mi sto allontanando da tutto ciò che mi fa soffrire perfino da mia sorella; sto cercando di trovare l amore in me stessa ma a volte sento quella maledetta paura chiamata solitudine per me l’amore deve essere un dare e un avere mi sono stancata di raccogliere briciole vorrei accanto a me persone che mi vogliono bene.
Ho cercato di analizzarmi, forse cerco uomini difficili con cui litigare e li punisco lasciandoli come avevo fatto con mio padre che dopo una brutta discussione a 18 anni andai via di casa e non ci feci più ritorno.
Non gli permisi più di picchiarmi e di sottomettermi, ma sono stanca vorrei cambiare e farmi piacere uomini meno complicati, come posso fare ?
Cara Fiorella,
da sola non può analizzarsi. Le sue terre dell’infanzia sono bucherellate e non si riparano da sole.
Si affidi a un bravo clinico che abbia tanto cuore e tanta tecnica, vedrà che potrà imparare ad amare.
Se ha piacere può leggere il mio ultimo libro, potrebbe aiutarla a decidersi.
https://www.valeriarandone.it/libri/laggiustatrice-di-cuori-le-parole-che-riparano/
Un affettuoso saluto
Mi chiedevo quale destino ci potrebbe mai essere per qualcuno come me. Superati i 30anni senza aver mai ricevuto affetto da nessuna ragazza così fin dall’adolescenza, nessuna amica, nessuna breve frequentazione, nessun primo bacio, nessun abbraccio, nessun ti voglio bene reciproco, il nulla più totale al punto che mi devo anche scusare verso chi di rado provo interesse e che per tentare un approccio mi atteggio in modo strano, insicuro o non ordinario dando ovviamente l’idea di essere totalmente inaffidabile.
Sono gli altri alla fine interagendo con me a mostrarmi la via, l’ho fatto da sempre e posso continuare a farlo fino alla fine anche se mi sarebbe piaciuto vivere qualcosa di diverso, ma io purtroppo decido solo per me, non ho potere sulle scelte altrui.
Gentile Roberto,
cambiare è possibile. Quando avrà compreso le cause di questa sua solitudine del cuore e, con l’aiuto di un valido professionista, si sarà messo in cammino, solo allora vedrà che ci saranno i primi cambiamenti.
Un caro saluto e auguri per tutto
Di cambiamenti ce ne sono già stati, una grande evoluzione nel corso degli ultimi 15anni, ma c’è un qualcosa che nessun esperto potrà mai cambiare, l’assenza di un passato, il presente si poggia in gran parte su di esso, ma se mancante non può essere semplicemente inventato. Nel rapportarsi con qualcuno tendo ad evitare determinati argomenti come se fossi da quel punto di vista riservato quando in realtà non c’è assolutamente nulla da dire e quindi evito di dire la mia. Tremo all’idea di dovermi confrontare con qualcuno (cosa già successa) che da ovviamente per scontato che io come praticamente chiunque dato che esternamente non lascio trasparire nulla inducendo all’errore abbia un qualche vissuto da raccontare. Fondamentalmente che sia per per pregiudizio o paura è l’intenzione degli altri nel dare avvio a qualcosa ed essere mancante. Io la disponibilità se ne valesse la pena potrei anche darla.
Caro Roberto, sono le femmine che scelgono i maschi. Chi non viene scelto ovviamente non se la passa bene, ti capisco perfettamente. Che cosa posso dirti? Il passato ormai è andato, è meglio se non lo fai diventare un macigno per il futuro. Prendila con filosofia, concentrati su altre qualità, campi. Se ti aspetti che le donne ti scelgano perché “ho tanto affetto da dare” allora auguri. Non ragionano così le donne: hanno bisogno sì di affetto ma hanno bisogno di un maschio sicuro di sè e appealing. Cerca di diventare appealing, sviluppa le qualità proprie del maschio (lascia perdere chi dice che devi essere sensibile, alle donne quelli sensibili e insicuri non piacciono, piacciono quelli sicuri e capaci e poi anche sensibili ma secondo le loro modalità).
Soprattutto una cosa importante: le donne sono ricercate a prescindere, gli uomini devono invece conquistare l’attenzione di una donna. Pertanto lascia perdere le insicurezze, con quelle nessuna donna ti vorrà.
Salve dottoressa,
Non riesco a capire perché con me nessun tipo di relazione ( amore e amicizia) duri per un lasso di tempo maggiore ai due anni. Tutti si stufano e non provano sentimenti per me dopo tot tempo. Ho paura di rimanere da sola per tutta la vita e tutt’ora sono sola.
Ho un figlio e sono separata
Buongiorno Francesca,
è complicato poterle dire qualcosa di sensato con così pochi elementi.
Le relazioni possono franare per tanti motivi, interne alle relazioni stesse, alla scelta del partner disfunzionale, alle (sue)caratteristiche psichiche e personologiche.
Ambiti da analizzare con cura.
La solitudine non è un destino ineludibile, chieda una consulenza (o più d’una) per cercare almeno di capire e poi di riparare.
Un caro saluto
Dot.ssa Valeria Randone,
ho letto il suo articolo e mi rispecchio in ogni punto elencato, in ogni parola che ha scritto.
Ora sono appena stato lasciato dalla ragazza con cui stavo proprio perchè le creavo ansia, non la facevo stare tranquilla, le attenzioni che mi dava non mi bastavano mai, in poche parole la facevo star male e questo mi fa soffrire moltissimo perchè non solo sono stato lasciato dalla persona che amo ma mi rendo conto che la stavo facendo star male.
Ho iperinvestito nel nostro rapporto anche venendole incontro ma adesso io mi ritrovo senza la persona che mi teneva compagnia durante la giornata, a volte con un messaggio e a volte con un sorriso..ora mi trovo a camminare depresso per casa e piangere disperato ogni ora, a pensare che non ha senso andare avanti nonostante ho avuto un grande supporto morale e di affetto dagli amici di cui dovrei esserne molto felice e orgoglioso, ma non riesco a fare altro che star male.
Non riesco a mangiare e nemmeno a dormire, sto male e ho bisogno di aiuto…
Ho condiviso il suo articolo perchè mi rispecchio molto e forse se lo avessi letto 1 anno fa e affrontato, ora non avrei distrutto la relazione che mi sosteneva
Buongiorno,
lieta che il mio articolo le sia piaciuto.
Spero che la possa aiutare per le sue prossime relazioni affettive, anche se per evitare di perpetuare negli sbagli del cuore diventa indispensabile farsi aiutare da un
professionista.
Un caro saluto e auguri per tutto.
Dottoressa, perché nel post “la ferita dei non amati” esordisce riferendosi solo a bambine, ragazze donne cioè femmine? Nella foto in effetti quello che se ne va sconsolato pare un maschietto, però poi subito sembra che l’argomento debba ruotare attorno al grande dolore che le donne provano perché non sono amate… I maschi invece sono sempre amati? Credo che non sia corretto per uno psicologo pensare che certe ferite debbano essere proprie di un solo genere e solo quel genere in fondo debba essere aiutato.
Questa posizione, ho notato, è così frequente tra gli psicologi (soprattutto tra le psicologhe): quando si parla di amore, sono le donne che ci soffrono, i maschi pare che non abbiano emozioni e ferite in merito. Anche i libri parlano di “donne che amano troppo, donne che sono sempre vittime del non amore, che devono sempre cerare l’approvazione ecc..”.
E’ una posizione che non regge, penso che gli psicologi debbano abbandonare questa prospettiva femminista, per il bene loro e dei loro pazienti.
Rispondo alla sua sterile polemica.
Non si può declinare al maschile o al femminile ogni scritto – e tantomeno mettere la nuova e modaiola e capovolta che reputo una scemenza senza precedenti – e non esistono problematiche che correlino con un genere o un altro.
Le foto sono indicative ma evocative.
Se decido di scrivere al femminile è perché la dipendenza affettiva “in percentuale” è più frequente nelle donne.
Nel libro in cui ne parlo di più – “Ex/forse ex. Gli amori affamati – specifico che può capitare a un uomo e a una donna. Indistintamente.
Se cerca narcisismo nel mio sito trova due scritti: quando il narcisismo è donna è come dimenticare un narcisita patologico.
Soltanto perché, in questo caso e solo in questo caso, si manifesta in modo diverso.
Saluti
44 anni negli ultimi 4 anni ho fatto percorsi terapie, sanato ferite piuttosto profonde dovute a relazioni tossiche, ho fatto i miei passi avanti, nonostante tutto ancora oggi sono qui che se assaporo un minimo di attenzione, un minimo di serenità felicità mi sembra come un oasi nel deserto, nonostante tutto cio mi accorgo che son ancora single, piuttosto che star con la prima che passa , con qualcuno che non scelgo davvero.
mi son perdonato e ho perdonato, ho fatto pace con genitori che non mi hanno amato abbastana, con partner che non mi hanno amato abbastanza e persino con me che non mi amo abbastanza.
nonostante tutto cio, pochi giorni fa ho conosciuto una persona con sui sto veramente bene, ma in realtà appena conosciuta ma per motivi suoi e cose non chiuse col passato mi rifiuta, ora un uomo forte e navigato come me che ha fatto realmente dei passi avanti, può una persona che hai visto 2 volte farti sentire come la goccia che fa traboccare il vaso ? in un vaso pieno di fallimenti e zero amore della durata della vita, tanto da non veder più speranza e non aver più la forza di continuare?
che senso ha se anche quando ha senso e quando arriva, quando dopo anni e anni ti accorgi che ad esempio nonostante tt la strada la sofferenzaa che hai fatto sei ancora allo stesso punto di 10 anni fa?
perchè io mi voglio bene, io so di meritare un abbraccio, o qualcuno che mi trovi una bella persona e semplicemente vuole starmi vicino…
e allora perchè non esiste, non trovo, e quando anche trovo comunque per motivi che io non posso controllare comunque non va?
ok la vita non è basata sull’altro, ma è cosi utopia un abbraccio, un sentimento verso di me un voler condividere un tramonto insieme o devo perforza sentirmi cosi solo per tutta la mia vita?
sembra quasi che queste ferite d’amore non siano cicatrizzate ma solo sepolte sotto le macerie dei fallimenti
Buongiorno,
grazie per il Suo racconto.
Non mi è chiara una cosa, però. Se ha fatto dei percorsi di psicoterapia perché non ha risolto? cosa non ha funzionato? quando sono durati? e su cosa avete lavorato?
Massacrata affettivamente da due genitori che si facevano la guerra davanti ai propri figli e una scuola gestita da suore (infami, ingiuste, repellenti) dove non c’erano mai riconoscimenti ma punizioni dapprima corporali più avanti l’essere messa al bando davanti alla classe (femminile ovviamente) dileggiante. Il sogno continuò, anzi l’ossessione di andarmene presto lontano da casa, ma in realtà rimasta fino a 27 anni perché non avevo di meglio dove andare, seppure con la mia indipendenza economica, dovendo aiutare economicamente i miei genitori. Mi sono sposata con l’essere più anaffettivo che potessi incontrare, dopo una serie di abbandoni sentimentali subiti a causa del mio infinito bisogno d’affetto, 2 figli che ho dovuto seguire da sola perché mio marito non voleva essere infastidito da nulla e nessuno. Adesso ho 70 anni, sono nonna e amo tanto il mio nipotino, ma mi sento sola, abbandonata, defraudata: non m’importa se vivere o morire, vorrei solo non soffrire, non patire la perdita di una persona cara, è l’unica cosa che temo. Il mio momento della giornata più felice è quando vado a coricarmi. Sono stanca
Grazie
Grazie, cara Signora, per il Suo racconto straziante. Quando c’è un’infanzia come la Sua è possibile, se non si ha la possibilità di riscriverla con una psicoterapia, di andare incontro a una slavina di scelte sbagliate, soprattutto del cuore.
Adesso è nonna, si goda suo nipote! I bambini riparano le ferite più profonde.
Vada dal medico di famiglia, perché è possibile che abbia una depressione mascherata che andrebbe diagnosticata con cura e curata.
Un affettuoso saluto e auguri per tutto.
Vorrei parlare con Roberto 75 anni sempre più solo
Sono Cita 75 anni che non vuole rassegnarsi
Buongiorno,
non ricevo spesso affetto ma ne ho davvero bisogno e quelle poco volte che lo ricevo non rischio ad accoglierlo e lo rifiuto,ad esempio se qualcuno mi abbraccia mi sposto,come si spiega ciò?
Buongiorno,
per spiegare bene il suo disagio non si può fare così, ma con una diagnosi scrupolosa e de visu.
Salve Dottoressa , possibile che mi relaziono sempre con persone sbagliate o problematiche!? Secondo lei il problema potrei essere io a trovare negli altri le stesse carenze e problematiche affettive e quindi trovarmi più affine con loro? O magari pensare nella mia testa di poter essere una crocerossina e aiutare chi ha passato quello che ho passato io?
Buonasera,
potrebbero essere tante cose che da qui non riesco a comprendere perché non la conosco.
Le allego una lettura che può essere attinente alla sua storia di vita. La legga, rifletta, e se decidesse di chiedere una mia consulenza mi chiami pure.
Un caro saluto
https://www.valeriarandone.it/psicologia/le-mezze-mele-disfunzionali-il-partner-complice-o-colludente-e-un-partner-carnefice/
La ringrazio dottoressa per la sua risposta, io sono sempre stata una persona molto empatica e sempre pronta ad aiutare chi ne ha bisogno. Sin da quando ero adolescente sono stata sempre così ,molto empatica e forse per questo si accende il campanello della crocerossina che è in me. Ultimamente sto uscendo con un ragazzo bipolare, io non conoscevo questo disturbo e non sapevo cosa comportasse, avevo preso con leggerezza questo malessere, ora non so che fare perché il sentimento c’è.
Salve dottoressa, ho 42 anni, da piccolo ho subito molte percosse da mio padre che come unico metodo di insegnamento usava le botte, menava anche a mia madre, in casa c’era sempre un clima di litigio e ho avuto la sfortuna di perdere i nonni dalla parte materna che tenevano a me in età giovane (8 anni), il primo rapporto che ho avuto con una ragazza a 15 anni è durato due settimane e finito per tradimento da parte sua, i successivi rapporti sono stati privi d’affetto, fin quando a 18 anni ne ho avuto uno importante durato 1 anno per poi scoprire che lei (di 17 anni) era una baby prostituta di cui io non ne ero al corrente e finì anche tale storia, ho avuto altre 2 storie di 10 e 8 anni successivamente, una terminata da me perché venivo solamente sfruttato per i soldi e l’altra terminata da lei perché passando un periodo di disoccupazione che perdura ancora oggi causa covid ho finito i soldi e quindi non poteva più essere mantenuta da me, nel 2013 mi sono morti i genitori lo stesso anno e non mi è rimasto più nessuno, non ho nemmeno amicizie concrete, riesco a vedermi con qualcuno se va bene una volta al mese per bere qualcosa, se va male anche 3 o 4 mesi. Vivo completamente solo a casa e tiro avanti con il sussidio, più il tempo passa più la vita perde senso, se dovessi perdere il sussidio non mi rimarrebbe altro perché mi è stato prosciugato tutto dall’ultima ragazza con cui sono stato. Non riesco nemmeno ad andare a cercare lavoro, mi sembra come stare ad aspettare la fine e ripenso ogni giorno agli amori mancati e alla mancanza d’affetto a tutto l’impegno messo che non è servito a nulla se non a farmi arrivare a questa condizione dove sono ora. Che consiglio potrebbe darmi?
Buonasera,
non le serve un consiglio ma una terapia bene fatta e combinata: psicoterapia e terapia farmacologica.
Nelle strutture pubbliche, in convenzione, troverà psicoterapeuta e neurologo.
Un caro saluto e auguri per tutto.
Buon pomeriggio dottoressa.
Ho avuto una bella infanzia, aiutata dai miei nonni; mia madre era una ragazza madre.
Non mi è mai mancato amore; poi mia madre si è sposata e quell’uomo è diventato mio padre ..il mio meraviglioso padre.
Quindi, sì ho avuto una bella infanzia: mi hanno supportarto in tutto. Poi conosco una donna che per 10 anni ha fatto parte della mia vita l’ho anche sposata, ma è durato poco.
È andata via dicendo che non mi amava più. Ecco ho provato un dolore che non auguro nemmeno al mio peggiore nemico! Ma è durata poco: piu o meno 6 mesi questa solitudine.
Pochi mesi di fidanzamento poi subito a convivere: abbiamo 2 bambini e da 4 anni siamo anche sposati. Ci amiamo, ma lei non me lo dimostra (so che dovevo saperlo prima ancora di sposarla. Pensavo di riuscire a cambiarla) nel frattempo ho conosciuto un’altra donna, e me ne sono innamorato. È andata avanti per un po’ ma
è finita ed è qui che il mio mondo è crollato. Depressione e ansia, son riuscito a venirne fuori. Una cosa mi è rimasto: un grosso buco nel cuore! Io sono felice della mia vita ma sento che mi manca qualcosa: l’amore, le carezze che la mia amante mi dimostrava.
Ora sto provando a chiederlo a mia moglie ma con scarsi risultati. Lei è cambiata, continua ad essere sempre lei.. almeno è coerente! Ma io mi sento vuoto, non amato.. (anche se dimostrato in maniera diversa da quello che io vorrei so che mi ama e la amo anche io) ora sto fingendo con tutti quanti che vada tutto bene.. per poi ritrovarmi da solo in macchina a piangere, ad urlare, a sentirmi inutile e a pensare che con il mio comportamento sto facendo soffrire 3 persone(moglie e figli) oltre che a me!
Non so proprio più cosa fare. Non farla finita, ma anche di questo ho paura di farlo per non farli soffrire piu del dovuto.
A questo punto meglio uno solo che soffra (io) e faccia finta che vada tutto bene!
Grazie e buona giornata
Buonasera sig. Mario,
ho fatto una fatica enorme a leggere e a ricostruire la sua storia.
Partirei dal buco nel e del cuore, che ha poi mosso i suoi successivi passi.
Non si cura un buco con una relazione, perché come può costatare le relazioni non solo non curano nessuno ma naufragano.
Quindi, l’unica cura reale è la psicoterapia.
Curate le terre dell’infanzia e il buco sarà pronto ad amare in modo sano.
Un caro saluto
Buon pomeriggio dottoressa,
sono Alessia. Io mi riconosco in ciò che ha scritto, sembra quasi che parli me. Ho avuto un’infanzia “strana”, mia madre era molto amorevole, o meglio sembrava, spesso fuori per lavoro. Ricordo il momento in cui la mattina alle 5 andava via e mi attaccavo com le manine ai suoi capelli la sera prima per sentirla prima che uscisse. Mio padre, anche lui affettuoso, hanno sempre litigato e io da piccola, già a sei anni dicevo “mamma, papà ha l’amante”. A distanza di anni, da adolescente , ho scoperto realmente che mio padre avesse più di un’amante.
Non l’avevo mai visto con una donna ma avevo scoperto dei messaggi. Scattai delle foto come prove e le portai a mia madre. Speravo si lasciassero, è successo ma dopo che lei ne ha trovato un altro con cui mi faceva parlare a telefono quando avevo solo 14 anni rendendomi “amica-complice”. Mia madre ha iniziato a cambiare completamente e dopo una serie di eventi ho deciso di vive con mio padre e il giudice ha deciso di lasciare la casa familiare ( proprietaria di mio padre ) a me e lui.
Mia madre mi ha sempre rinfacciato di aver perso la casa per causa mia, nonostante l’ingente somma di mantenimento che ricevesse mese per mese da mio padre.
È stata sempre molto cattiva, poco affettuosa , la ricordo diversa, forse si è rilevata per ciò che è con gli anni. Ho 23 anni e ho avuto una serie di relazioni tossiche, con gente poco raccomandabile, violente anche. Sono andata via e ho iniziato a studiare fuori ed è stata la migliore scelta della mia vita ma ormai ho smesso di parlare a mia madre, ma continuo ad avere relazioni tossiche, ormai lo sono diventata anche io. Non sono mai contenta, con i ragazzi, generalmente mi piacciono più grandi sono calcolatrice, non soffro, penso per esempio di prolungare una relazione solo per poter avere amore e serenità in un determinato momento, quando ho esami da preparare.
Non cerco un fidanzato, voglio qualcuno che mi faccia da genitore. Nonostante il mio aspetto tossico nelle relazioni, ho molti amici ed è stato sempre questo fattore che mi ha convinta di non essere una “pazza”. A volte credo che non riuscirò mai ad avere un ragazzo normale, per bene perché in realtà le mie relazioni passate fanno parte di me. Ho modelli di vita sbagliati e rimpiango il tempo perso. Ho passato la mia adolescenza sottomessa agli uomini, oggi accada ma quando mi fa comodo per avere poi il controllo assoluto. Io catturo un uomo, gli sono devota e faccio in modo che non viva senza di me dopo e mi trasformo alla fine.
È più forte di me, fingo anche di piangere o di soffrire, in realtà non soffro per niente . Sono grata a mio padre che mi è sempre stato vicino e a mio fratello, il resto non mi interessano. I miei amici sono la mia famiglia.
Secondo lei sono diventata una narcisista/borderline?
Grazie
Cara Alessia,
se si riconosce nel mio scritto e legge il mio sito, immaginerà la mia risposta.
“ Secondo lei sono diventata una narcisista/borderline?”
Le diagnosi non si fanno così, online, senza nemmeno conoscerla.
E poi cosa le serve sapere cosa è diventa?
Perché non pensa cosa potrebbe diventare? come curarsi? come fare pace con le terre d’infanzia? e come fare pace con l’amore?
Nessun partner deve diventare un genitore. Mai.
Un caro saluto
Buonasera. Mi sono imbattuta in questo articolo cercando di capire il mio bisogno di attenzione da parte di figure più grandi, specialmente donne. Ho fatto terapia a lungo e sono diventata un’adulta equilibrata e indipendente molto diversa dall’adolescente turbolenta ed emotiva che ero. Nonostante tutto il mio lavoro su me stessa e la comprensione di diverse dinamiche famigliari e ferite emotive, non riesco a comprendere come mai ancora ora a 30 anni mi capita di sentire una fitta al cuore se una persona più grande che percepisco come forte e dolce al tempo stesso mostra interesse/preoccupazione o mi dà mezza carezza. Capita anche a visite mediche con dottori/esse che magari vedo una volta ed empatizzano un po’, a scuola fin dalle elementari succedeva con alcuni insegnanti. Eppure ho avuto una madre estremamente presente, amorevole e dolce. Mio padre è stato più manchevole dal lato emotivo, meno presente, ho tre fratelli più grandi ma sono sempre stata la più coccolata e viziata. Ho sempre pensato di essere speciale e diversa dagli altri, ma in fondo ero anche insicura. Sono cresciuta guardando a modelli di donne forti perché mia madre è una people pleaser piccola e fragile che ogni tanto ha episodi depressivi, però il bisogno smodato di affetto e attenzioni non me lo spiego proprio. Quando penso di stare superandolo, mi ritrovo ad avvertire di improvviso questo bisogno che definirei primordiale. In passato ho adottato comportamenti manipolativi, magari seducenti per avere attenzioni, ho avuto una relazione tossica da cui sono uscita, ma ho disinnescato questi meccanismi e le mie relazioni sono tutte sane adesso. Sto davvero imparando ad amarmi, sto bene da sola da anni, ma non vorrei ritrovarmi a 40-50 anni ancora con questi sentimenti di trasporto che a un’età matura sarebbero imbarazzanti, anche se li ignoro e non vi agisco. È una cosa che passerà da sé secondo lei? Grazie dell’attenzione.
Buongiorno,
come faccio a dirle se passerà? La prognosi dipende dalla diagnosi e dalla terapia che lei non ha fatto con me.
Dovrebbe tornare dalla sua vecchia terapeuta, che ha avuto il piacere di occuparsi di lei, e chiarisca con lei quello che ancora non è chiaro.
Un caro saluto
Mio marito dice che mi vuole bene tanto che non riesco ad immaginarmelo, ma allora perchè non ho mai ricevuto da lui un gesto carino, una parola affettuosa, una piccola sorpresa come ad es uscire a prendere un cornetto la mattina che a me farebbe tanto piacere. Ho avuto 3 gravidanze mai nessuna carineria.Nessun aiuto neanche in casa, tutto deve passare attraverso le mie mani dalle cose importanti a quelle più insignificanti. Onestamente mi sento solo una bambola di gomma utile a soddisfare le sue esigenze fisiche ma io non mi sento di esistere. Inoltre sono un paio d’anni che dice di volermi bene ma in passato mi sono sempre sentita sopportata e basta. Il più delle volte mi sento di non esistere e di non appartenere a nessun luogo. Non voglio stare in casa, non voglio andare a dormire, tutto mi fa mancare l’aria. Che fare? Ho sempre fatto tutto da sola, ho anche un lavoro oltre a tutto e in casa non c’è mai nulla che non sia fatto nel migliore dei modi, ma nonostante tutto non mi sento soddisfatta in niente. Purtroppo non ho mai ricevuto attenzioni neanche da mia madre della quale non ricordo mai un bacio o una carezza o una parola dolce. Comincio a credere di essere una cattiva persona tanto da non meritare l’affetto delle persone più care. Nonostante questo non mi risparmio mai ma sento sempre di non fare abbastanza
Gentile Dottoressa,
mi sono innamorato di una donna sposata con la quale abbiamo avuto una storia per quasi un anno, tormentata ogni volta da suoi passi indietro, specie quando mi vedeva più amorevole e dedito a lei. In certi casi è riuscita a lasciarsi andare per 1-2 giorni per poi ritirarsi ogni volta nella sua tana. Penso che molto sia dovuto alla perdita di un genitore in età infantile. Ora lei è più distante e sembra stia frequentando un’altra persona ancora. Non ho l’illusione di poterla recuperare, ma vorrei aiutarla e farle capire di intraprendere un persorso psicoterapeutico, ma non so quale sia il modo più giusto per motivarla in una scelta del genere. Questo perché sono convinto che sia una persona con enormi potenzialità che purtroppo non può esprimere e che la chiave per restituirle una vita degna del suo essere, passi prima da una terapia e poi dalla scelta della persona con la quale progettare un futuro
buongiorno, io sono cresciuto senza genitori nonostante erano vivi. Mi ha allevato l’amante di mio padre e mia madre ne era al corrente ma di me non gliene fregava nulla. Mio padre non c’era mai ma quando passava ero terrorizzato.
Ora in ogni relazione in cui mi sono innamorato mi sorge la rabbia perché non sono stato io il primo a conoscere la donna con cui sto… così non gli avrei fatto passare le ingiustizie che ha avuto e potremmo avere una vita felice.
Lo so benissimo che è un discorso senza senso logico, ma quando la sento parlare degli ex o della sua vita precedente mi viene male alla bocca dello stomaco e mi sale il nevoso… poi scoppio… e così finiscono le mie relazioni.
Ma non me ne accorgo che esagero!
Vorrei farmi aiutare per farmi passare questo malessere che mi distrugge la vita.
Buon pomeriggio Michele,
mi sembra un’ottima idea quella di farsi aiutare. Il primo passo verso la guarigione: del cuore e delle sue relazioni.
Se desidera prenotare una prima consulenza con me, chiami pure- da lunedì a venerdì – e verrà richiamato appena mi sarà possibile.
Un caro saluto
Mi sono ritrovata in questo articolo…..sono anni che cerco di capire cosa non va in me ora l’ho capito ma a 44 anni difficilmente penso ormai di poter cambiare….la cosa strana è che questa situazione è uscita fuori in me solamente ora con la mia ultima storia.
Forse perché prima non ho mai amato, non lo so ma so che sto malissimo perché la mia è una storia a distanza capitata per caso contro ogni mia logica a cui però ormai non posso fare altro che rinunciare perché mi rendo conto che non può essere sana per questo mio grande problema. Il mio vuoto più profondo.
Grazie
Buongiorno Manuela,
Se si è ritrovata nelle mie parole significa che le hanno toccato il cuore.
Ne approfitti e decida di andare in terapia, a 44 anni si può!
Un caro saluto
Salve Dottoressa,
Ho 28 anni e sono appena uscita da una relazione di un anno con un ragazzo dalla quale non riuscivo a trarne sicurezza. Vivevo momenti fantastici soprattutto a letto e in alcuni dialoghi ma per il resto era una costante minaccia da parte sua di andare a letto con altre perché lui ammetteva di non riuscire ad avere una relazione.
Ma continuavamo a vederci e io a perdermi in quei momenti belli con la speranza di avere
una intimità con lui, di poter viaggiare o dormire insieme. Questi momenti non sono mai arrivati. Ogni tanto mi arrivavano dei complimenti, dei sorrisi e delle carezze ma anche dimostrazioni del fatto che sarei potuta essere ben presto sostituita da un’ altra.
Ho trascorso un anno in questa altalena e ci ho messo tutte le mie energie, mi facevo bella come non mai, facevo le capriole per conquistarlo sempre, per sentirmi preferire e nonostante quella situazione mi faceva male e io mi sentivo ridicola a fare tutto questo, non riuscivo a smettere. Ho provato a chiudere molte volte fallendo sempre perché avevo il bisogno di essere in contatto con lui, mi sono mangiata la mia parola molte volte, ho chiesto scusa per cose che non ho commesso.
Le persone che mi conoscono mi reputano una persona senza carattere o nello sguardo di mia madre ho visto spesso la delusione nel vedermi ripiegare per lui.
Poi lui si è stancato e ha voluto chiudere. C’è un lato di me a cui manca me stessa e che quindi si sente sollevato. Poi c’è un lato di me che rivorrebbe quelle carezze e quei momenti di gioia isolati che esistevano. Ma la cosa che più mi pesa ora è l’ immenso vuoto che mi assale, tutto di me mi sembra non interessante e mi sento una persona vuota, senza argomenti di cui parlare, senza interessi, senza curiosità, cultura.
Studio meccanicamente solo per non perdere il ritmo e bloccarmi ma non sto approfondendo il mio campo con ricerche.
Rendo pochissimo durante le giornate e non riesco ad avere conversazioni, non argomento le tematiche di discussione perché non mi viene niente in mente.
Mi sento un vegetale.
Inizierò presto una terapia, ma ho paura che trascorrendo un intero anno così non riesca a recuperare me stessa, la mia grinta che non è mai stata tanto forte, ma io sogno così tanto di diventare una donna piena di grinta.
Mi sento così persa.
“ Inizierò presto una terapia”.
Cara Lettrice,
mi sembra davvero una bellissima e utilissima decisione: scelga bene a chi affidare il suo cuore.
Vedrà cosa accadrà dentro di lei.
Un caro saluto e auguri per tutto.
fino a che età si può sperare di curare con psicoterapia la ferita dei non amati? Io ho 59 anni e lo spero ancora
Buonasera,
non esistono risposte univoche, uguali per tutti i pazienti. Dipende dalla ferita e dal paziente, e dalla bravura del clinico.
Buongiorno,
sono sposata da 27 anni, ma in realtà solo adesso ho capito il male che ho lasciato che mi facesse la sorella di mio marito.
Sempre molto presente e manipolatrice.
Io sono stata sempre molto sola, mio marito ha sempre risolto tutto a Lei perché dipende da lei e dalla sua stirpe velenosa, marito e due figli. E adesso che non ha più i suoi genitori e porello si sente solo, non riesce a staccarsi da lei che è la sua famiglia.
Continua a non rendermi partecipe di nulla, il loro rapporto deleterio, marcio, mi ha distrutta, lui comunque continua a non voler capire.
Di fatto lui non mi ha mai sposata, io non sono mai esistita.
Devo scappare soprattutto prima che mi danneggino irreversibilmente, Aiutatemi, se potete datemi consigli. Ogni forma di dialogo con lui non ha mai avuto alcun riscontro positivo.
Buongiorno Signora,
i consigli non servono a niente, le consulenze e le terapie sì.
La situazione è troppo ingarbugliata per essere dipanata vi email.
Se desidera essere seguita da me chiami pure, nel caso non dovessi rispondere la richiamo appena mi sarà possibile.
Un caro saluto
Buonasera, sono cresciuta in un ambiente senza affetto, sentendomi offesa tutti i giorni e “premiata” con parole non offensive, solo nel momento in cui cedevo al ricatto.
Sono andata da un terapeuta, ma francamente non mi ha soddisfatta. Come è possibile sanare un vuoto che per me è reale, tangibile, solo col conforto di parole tipo” il passato è passato, non può più far male”, o “la felicità la devi trovare in te stessa” o “devi imparare a gioire delle piccole cose, es una passeggiata”?
Sarò banale, ma per me, quel vuoto d’amore si può sanare, solo con altrettanto amore.
Piuttosto vorrei imparare a vivere senza questa costante ricerca, questa continua fame, che alla fine, non si spegne mai.
Scusi lo sfogo e grazie mille.
Gentile dottoressa,
Sono una donna madre di 9 figli, con una situazione sentimentale da me stessa, incomprensibile.
Sono stata cresciuta da una madre continuamente insoddisfatta,che aveva dei cambiamenti d’umore repentini e questo mi faceva paura.Continuamente sottoposta a paragoni con mie coetanee che erano più belle,andavano bene a scuola ed erano più obbedienti.
Madre che quando ci rimproverava(me e mia sorella)spesso ci spuntava addosso.
Mio padre era la mia consolazione quando tornava da lavoro, era bello, simpatico ma ahimè alcolista e succube di mia madre ma anche un eterno don Giovanni, quindi quasi sempre fuori casa.
Quel poco tempo in cui lo vedevo ero già angosciata al pensiero che sarebbe di lì a poco,andato via.
Poi mi sono sposata e ho voluto una famiglia tutta mia, riempio marito e figli di tenerezza ed attenzioni e loro sono affettuosi, giocherelloni, maturi e responsabili, senza che io abbia avuto chissà quale polso, anzi, a detta di tutti sono una madre un po’ scapestrata.
Il problema più grande però è un buco nero nella mia anima, dove tutto l’amore ci finisce e si perde ed io ho sempre questa fame d’amore e ricerco continuamente l’amore ideale, un pò infantile immagine di un uomo che mi ami come se fossi la donna più speciale al mondo, ben sapendo di essere una povera illusa.
Quelli che mi si avvicinano,sono spesso psicopatici o pervertiti a cui io do sempre una chance ma poi sono costretta a scappare.
Per mio marito provo un affetto quasi materno ma quel che desidero da sempre,è sottolineo da sempre,è un uomo che non ci sarà mai.
Cosa potrei fare per uscire da questo eterno desiderio e fame d’amore?
Grazie e tanti cari saluti.
Gentile signora,
è spiegato in tutti i miei scritti e i miei libri che trattano di questo argomento.
L’unica strada possibile per la risoluzione di questo buco nero è la psicoterapia.
Un caro saluto e auguri per tutto
Purtroppo ho vissuto una storia bellissima con un uomo che poi è tornato da sua moglie nonostante i ripetuti tradimenti proprio perché aveva paura di essere lasciato. Ho provato a spronarlo ad atti di coraggio e scegliermi ma la sua fragilità ha vinto. Vive tra l’altro dei sensi di colpa nei confronti della moglie che incarna, apparentemente, il modello della moglie perfetta ma che di fatto lo ha allontanato da una figlia illegittima e dalla sua famiglia di origine, ha aspettato che arrivasse nella sua “mezza età” per trascinarlo in tribunale e sputtanarlo di fronte ai familiari eppure tutto ciò non è bastato….
Buongiorno Dottoressa,
io a 14 anni ho perdo mio padre; i miei genitori ci volevano bene, ma non sono mai stati molto affettuosi, con coccole abbracci ecc.. c’erano, punto!
Da vedova mia madre non ha saputo prendersi le responsabilità dovute, (nemmeno prima se devo essere sincera.) Non ci è mancato nulla, ma forse leggendo qui, ho capito di avere fame d’amore.
Ho un marito d’oro, mi ama, mi rispetta, ma io cerco sempre il peggio di lui.
Ho la sensazione che mi possa lasciare da un momento all’altro e rimanere senza affetto.
che possa tradirmi, che non mi ami più per come sono, io aspetto quasi sempre che lui faccia il primo passo in amore. A volte mi vergogno per il mio fisico invecchiato.
Con lui ho raggiunto una sicurezza mai avuto prima, ma con l’insorgere della menopausa, ho qualche chilo in più.
A volte ho perso leggermente la mia sicurezza e serenità.
Io a mia madre ho cercato in tutti i modi di farla stare meglio, ma lei non ha volontà. Si fa un pochino compatire, da sempre. Noi figli vorremmo una madre non una sorella maggiore!
Questa cosa mi spiace molto.
Le mie incertezze possono dipendere da cosa?
Mi ripeto sempre che mia madre non deve condizionare la mia vita, nel mio inconscio non è così!
Grazie
Gentile Lettrice,
per guarire davvero non servono le letture, scrivere nei siti o forum, serve andare in terapia.
L’unico luogo da cui partire per fare pace con se stessi e i propri buchi nel cuore.
Un caro saluto e auguri per tutto
Io sono un uomo di 48 anni, non mi sono mai sposato, né fidanzato e non ho mai avuto una relazione seria.
Sono sicuro di essere destinato a rimanere solo perchè la mia anima gemella non esiste oppure sono destinato ad incontrarla,
vista la mia età ho perso tutte le speranze…
Buongiorno,
sì è mai rivolto a un professionista? ha mai indagato le cause delle sua solitudine?
Se non lo ha fatto dovrebbe valutare di farlo.
Un saluto
Siamo sposati da 20 anni ma mia moglie stenta a fare l’amore con me. Eppure nel corso degli anni il nostro rapporto è stato un crescendo, nel senso che i nostri incontri sono migliorati soprattutto qualitativamente, ma da un pò di tempo lei tende a non essere “più molto disponibile”. Le nostre età sono rispettivamente 52 e 51 anni (sarà colpa della menopausa?). Ovviamente questa cosa fa malissimo, è come sapere di non servire più a nulla ed ogni sforzo per vivere dei momenti felici e piacevoli è vanificato dalla mancanza dell’amore in tutte le sue forme. E’ un pò come andare a cena fuori e non mangiare mai il dessert