Dalla datata macchia di rossetto sul colletto della camicia siamo approdati alle chat di whatsapp, luoghi di trasgressione e passione. Il tradimento rimane ora e sempre la forma più atroce di sofferenza. Rappresenta la concretizzazione di un abbandono e di un danno; è accompagnato da sentimenti ambivalenti e coesistenti: vendetta e desiderio di riparazione. La scoperta del tradimento, inoltre, accompagna i coniugi verso la perdita della fiducia e della progettualità, verso la concretizzazione di possibili rappresaglie, strade a volte senza possibilità di ritorno.
Il tradimento, oggi, sembra essere una modalità apparentemente indolore (e anche economica) a metà strada tra le fatiche del vivere dentro un legame logoro e le fatiche di un divorzio. Rimanere in coppia, soprattutto oggi, è ancora più complesso di ieri: le tentazioni sono tante, la tolleranza alle frustrazioni è sempre più ridotta e la capacità di ricostruzione postuma viene compromessa dal canto delle sirene della vita. Le promesse di amore e fedeltà eterna, nel bene e nel male, in salute e in malattia, sembrano ormai essere desuete. La coppia moderna è centrata sul soddisfacimento dei bisogni, a scapito di quell’indispensabile lavoro di manutenzione del legame amoroso.
I motivi che spingono una coppia al tradimento sono tanti. C’è chi tradisce per amore, chi per noia. Chi tradisce per inseguire un’emozione ormai sbiadita dalla vita. Chi utilizza la scappatella come un antidolorifico o per esorcizzare la paura della vecchiaia. Ebbene si, c’è anche chi tradisce per salvare il matrimonio.
Gli attori protagonisti del tradimento credono di vivere momenti di felicità rubata, altra dal quotidiano e dalla fatica, momenti ad alta gradazione emozionale ed erotica, senza destabilizzare la loro unione principale, senza orpelli comportamenti, postumi, rimorsi o rimpianti. Una sorta di carpe diem dei sensi e del cuore.
Gli amanti cronici, talvolta, tessono relazioni longeve. Vite impegnative e parallele. La loro coppia dura nel tempo quando il contratto iniziale è chiaro: quando gli amanti sono entrambi sposati e impossibilitati a transitare dal ruolo di amanti a quello di marito o di moglie.
La scappatella: da ieri a oggi
In passato, il tradimento veniva associato esclusivamente al genere maschile; veniva accettato e considerato indispensabile, genere e bagno ormonale correlato. Sembrava essere l’espressione indiscussa di potenza sessuale e marcata identità maschile.
Il rapporto clandestino, storicamente, è sempre stato di monopolio maschile, a causa dell’errata convinzione che gli uomini avessero un desiderio sessuale costituzionalmente più elevato di quello femminile grazie alla presenza nel sangue del testosterone, l’ormone del desiderio. Le donne, lentamente ma costantemente, hanno avuto accesso alla sfera del tradimento e hanno trovato appagamento oltre i confini geografici del matrimonio, senza attraversare i gironi danteschi dei sensi di colpa. L’adulterio assume gradazioni emotive a seconda del contesto coppia in cui abita. Per alcuni è immorale e insostenibile. Per altri rappresenta l’elemento afrodisiaco che regala abbondanti dosi di vita. Per altri ancora incarna un modo per realizzarsi emozionalmente. In ogni caso, la coppia di oggi deve obbligatoriamente fare i conti con la poligamia amorosa e sessuale e con le sofferenze postume.
Le molle che spingono alla scappatella, occasionale o seriale, non sono sempre ludiche e ricreative, talvolta partono dalle terre dell’infanzia e denunciano l’incapacità di amare. Chi non sa o non può amare tende a parcellizzare il sentimento. Il tradimento diventa l’unica, possibile modalità di stare in coppia senza sentire il peso della coppia e della profondità del sentimento provato.
I partner clandestini rappresentano l’espressione di una latente e profonda insoddisfazione personale e coniugale, emozionale e sessuale. Diventano, a loro insaputa, un cerotto per tenere in vita matrimoni traballanti e coppie in crisi. Si nutrono di sensi di colpa e, grazie o per colpa del disagio provato, attivano comportamenti postumi al tradimento di tipo riparatorio.
Gli amori infedeli e la scoperta del tradimento
I tradimenti occasionali o seriali, stagionali o stabilmente presenti nella vita degli adulteri sono causa di dolorose e invisibili fratture.
Quando uno dei due protagonisti si coinvolge altrove, utilizza l’amante come una medicina di pelle e di sensi. Talvolta tradisce per appagare malesseri taciuti, turbamenti del corpo e dell’anima, altre volte per compensare desideri repressi o rimossi.
La scoperta del tradimento è uno dei momenti più dolorosi della vita di una coppia. Rappresenta il crollo della stima, del rispetto, della fiducia verso l’altro. Il dolore investe tutti gli ambiti della vita psichica, scompagina ogni equilibrio, derubrica dalla qualità di vita benessere, fame e sonno.
Attacca e corrode il narcisismo e l’autostima, per sfociare, poi, in una crisi a catena della coppia e del nucleo familiare.
Il partner tradito si interroga su più ambiti, e non sempre riesce a darsi delle risposte adeguate.
La prima domanda è “da quanto tempo” viene tradito. Cerca di ricostruire a posteriori momenti e silenzi, tasselli della sua vita da tradito unitamente a quella falsamente di coppia. Va avanti e indietro nel tempo, si dilania, senza sconti di pena. Si interroga poi sulla possibilità di recidive: se lo ha fatto una volta, potrà farlo ancora e, forse, lo ha sempre fatto, anche in passato.
Il tradito, in una seconda fase della sua atroce disamina, inizia a spostare lo sguardo inquisitore su sé stesso. “Perché proprio a me?” Pensa di essere in torto, di non essere sufficientemente seduttivo, desiderabile, intrigante, e di avere portato dentro la coppia delle mancanze e delle criticità.
Poi, passa alla disamina del terzo incomodo: l’amante. Lo immagina, lo scruta tramite i social, whatsapp e quanto è in suo possesso per farsi del male. Lo immagina più bello (o bella), senza dubbio più giovane, piu sensuale, con un curriculum erotico più nutrito.
L’ultimo atto delle torture mnemoniche è rappresentato dalla conta delle volte che il coniuge si è incontrato con l’amante. Due, dieci, cento. Per cercare di capire e carpire dove hanno consumato il loro tradiemento: nel talamo coniugale, in ufficio, nella loro casa al mare, in hotel.
Gentile dottoressa Randone,
Ho scoperto da qualche mese che mio marito mi tradisce da sempre con una donna più giovane di me. Ho letto le loro e-mail d’amore e di passione.
Promesse di fedeltà eterna. Giuramenti sulla tomba di sua mamma sul non amore per me. Parlava di me come se fossi un accessorio della sua vita, un’estranea, un’intrusa. Le scriveva che mi avrebbe lasciata da lì a breve, non appena nostra figlia sarebbe diventata più grande e più autonoma.
Io avevo lasciato il lavoro per dedicarmi alla mia famiglia, a lui, alla bambina, smarrendo me stessa. Sono a pezzi.
Avevo pensato di fare succedere uno scandalo: la signorina in questione è mamma anche lei, nonché sposatissima. L’unico pensiero che mi da sollievo è la possibilità di attuare la legge del taglione.
Adesso, ironia della sorte, lei lo ha lasciato! Il marito di lei ha scoperto tutto. L’ha perdonata. Lei ha negato, e sono tornati a vivere amorevolmente insieme. Avevo dimenticato di dirLe che lei, mentre stava con mio marito, aspettava un bambino dal marito. Sono davvero disgustata dalla vita.
Io sono a pezzi, mio marito dice di avere sbagliato e vuole solo me.
Ma è mai possibile?
Mi aiuti per favore, rischio di impazzire.
Francesca
Gli amori segreti sembrano seguire sentieri paralleli, autonomi, a volte scevri da sensi di colpa, concimati da sentimenti di gratitudine verso l’amante.
La società di oggi esalta, enfatizza e legalizza la realizzazione e la soddisfazione personale, così, l’adulterio è sempre più dolorosamente presente all’interno delle famiglie di oggi. Le vittime del tradimento aumentano con modalità esponenziali, così come aumentano le richieste di terapia di coppia e di divorzio.
Ogni tanto, anzi più d’ogni tanto, il tradito scopre il traditore
Quando il tradimento viene scoperto smarrisce il suo fascino e fa precipitare nel dolore e nello sconforto tutti i protagonisti del triangolo amoroso. Il tradimento, occasionale o seriale, momentaneo o duraturo, rivela sempre una mancanza all’interno della relazione principale.
Nella segretezza del mio studio mi ritrovo spesso a sostenere e supportare tutti i protagonisti del tradimento: mogli abbandonate o che abbandonano, mariti adulteri o traditi, amanti scoperti e abbandonati. Raramente amanti scelti. Tutti con un elevato livello di infelicità.
Come tradisce un uomo, quando e perché, e come tradisce una donna
Gli stereotipi di genere ci raccontano di un uomo in ricerca di facili gratificazioni sessuali e di una donna in cerca dell’anima gemella. Non tutti e non sempre tradiscono per lo stesso motivo. La sessualità e la ricerca del piacere è sicuramente tra le cause più frequenti, segue il piacere della caccia, della conquista, del potere e del dominio, come antidoto alla paura della vecchiaia e della morte. Molti uomini sono alla ricerca di tenerezze, attenzioni, amorevoli cure, che magari hanno smarrito tra le mura e le braccia domestiche.
Le donne, dal canto loro, non tradiscono solo per amore o esclusivamente con il cuore, ma anche per provare e sperimentare emozioni ormai dimenticate e per ricevere gratificazioni narcisistiche e sessuali. Quindi, la dicotomica scissione delle cause – sesso e amore – rappresentare la concretizzazione di uno stereotipo di genere.
Se due partner sono felici, solitamente, non si tradiscono. Esistono però dei momenti di maggiore fragilità relazionale.
Uno dei momenti topici più a rischio di tradimento è sicuramente il difficile passaggio da due a tre: da coppia a famiglia. La donna vive un sentimento di oceanica fusione con il nascituro, talvolta, senza accorgersene, esclude e trascura il compagno.
L’intimità e la sessualità si traferiscono dietro le quinte della vita a due, a favore della fatica e dell’accudimento del neonato. Appare all’orizzonte la fantasia di tradimento come possibile risarcimento emozionale e narcisistico.
Immaginare di salvare un matrimonio che navigava già in cattive e agitate acque, con boccate di ossigeno extra-coppia, senza affrontare le difficoltà relazionali, emozionali o sessuali è vano e falso.
A tradimento scoperto e a paura passata, le difficoltà pregresse della coppia riemergono in forma più acuta e dolente.
Nella ricomposizione di una coppia post-crisi o durante le fasi di una separazione è indispensabile capire le motivazioni del tradimento, il perché della scelta dell’altro – più loquace, affettuoso, colto, passionale..- valutare caso per caso l’abitudine o meno a tradire e il significato simbolico o compensatorio che il tradimento assume per quella specifica coppia.
Diventa inoltre indispensabile comprendere il significato, spesso ignorato e tacitato, che il tradimento ha avuto nel segnalare la crisi.
Oggi è difficile non incontrare il tradimento nel difficile percorso di una coppia, per cui occorre una nuova preparazione per capirne le dinamiche e per affrontare questo evento. L’adulterio riamane sempre e comunque un sabotaggio al legame, decodificarne i contenuti, conoscerne le gradazioni emozionali o corporee, equivale a conoscere sé stessi e la propria coppia.
Anna, amante per noia. Erotismo e quotidianità possono coesistere?
Anna (nome di fantasia) quarant’enne romana trasferitasi a Catania per amore, aveva instaurato la sua vita su un doppio binario, a suo dire faticoso, ma indispensabile.
Era sposata da dieci anni, ma non aveva mai smesso di avere amanti, fidanzati, meteore passeggere o durature, ma sempre ad alta gradazione erotica. Mi consulta per uno stato ansioso di cui non conosceva la causa. Forse stress, forse troppo lavoro e qualche notte insonne. Sin dalle prime sedute mi racconta di avere difficoltà a essere fedele. Aveva scelto il marito perché uomo dolce, affettuoso, concreto, ma nel tempo aveva smesso di amarlo e aveva azzerato totalmente la passione e la vita sessuale. Nel corso degli anni, aveva incontrato svariati uomini, e un po’ per gioco, un po’ per paura di invecchiare, un po’ per sentirsi ancora viva, aveva sempre intrapreso relazioni parallele. Anna diceva di sé che quando diventava fedele, si sentiva spenta, morta e afflitta dalla noia. Iniziava a lavorare male, a essere nervosa e annoiata.
Ogni qualvolta, invece, iniziava nuove relazioni, queste avevano un effetto antidepressivo e tutto sembrava funzionare meglio, sia dentro di lei che attorno a lei. Il rapporto con l’ignaro marito subiva le fluttuazioni correlate al suo umore e ai suoi amori: gli voleva più bene e lo desiderava di più quando a sua volta lei si sentiva più desiderata e amata da altri. Dai suoi racconti, sembrava quasi una trappola emozionale, dalla quale traeva ossigeno, nutrimento per il
suo narcisismo, ma altrettanto stress e confusione. Anna, riusciva a fare l’amore bene con il marito solo quando con la fantasia si sperimentava altrove e quando si sentiva ardere per altri uomini, spesso più giovani di lei. Era sicura che la fedeltà non le appartenesse, che non potesse esistere e, soprattutto, che non potessero coesistere erotismo e quotidianità, in quanto l’uno era il contraltare dell’altro.
Molte donne e uomini, come Anna, sono certi che la parola “noia” faccia rima con la parola “fedeltà”, e che tradimento ed eccitazione si possano ben sposare con la
capacità di emozionarsi e di mettersi sempre in gioco. I miei pazienti mi chiedono spesso se l’infedeltà sia pericolosa, se sia un limite geografico della coppia. Chiedono in che casi si possa parlare di tradimenti, se il pensare o desiderare l’altro sia già tradimento o se debba esserci il rapporto sessuale per poterlo conclamare. Altri, invece, ritengono che l’infedeltà sia addirittura necessaria per tenere in vita un matrimonio. Stare, o meglio resistere, in coppia richiede oggigiorno competenze affettive maggiori di un tempo. Le tentazioni sono tante, gli stimoli eccitatori in crescente aumento. La coppia traballa in funzione di frequenti e destabilizzanti mareggiate. La fedeltà, per resistere nel tempo, dovrebbe essere “attiva”, cioè voluta fortemente, custodita, coltivata, mantenuta per scelta, non subita o vissuta soltanto per paura di essere scoperti dal coniuge.
9 Commenti. Nuovo commento
Gentile Dottoressa,
seguo con interesse i suoi scritti, in particolare quelli riguardanti questo argomento, e ho pensato di raccontare la mia esperienza, pe provare a decodificare certi comportamenti insieme a Lei.
Da 16 mesi è riapparso nella mia vita un ex di gioventù. Entrambi cinquantenni, impegnati e con figli adolescenti, non siamo riusciti a rinunciare alle emozioni che ci hanno fatti tornare adolescenti. Ma entrambi abbiamo deciso di non lasciare la famiglia, per i ragazzi, ma anche per i nostri partners, estremamente dipendenti da noi.
All’inizio di questa storia, per mia inesperienza e superficialità, mio marito mi ha scoperta ben 4 volte, e altrettante perdonata. Adesso sa che il e il mio ex siamo in contatto, ma esclusivamente da amici, ed anche se infastidito da questa cosa, continua a tollerarla.
Io gli ho detto chiaramente che non lo amo più, ma per lui provo solo affetto e attaccamento per tutti gli anni trascorsi insieme, e che non lo desidero fisicamente. Lui ha detto che a lui basta, anche se per me prova molto di più.
A parte la sofferenza iniziale, che gli ha portato gastrite e d insonnia, adesso sembra tranquillo, quasi rassegnato.
Lei come interpreta questo apparente equilibrio?
Gentile Signora,
non esiste un apparente equilibrio, esiste una crisi mal celata, un compromesso che si chiama rassegnazione, o separati in casa, dei segnali prodromici di separazione, una separazione di anima e di corpo.
Secondo la mia esperienza clinica una crisi può anche diventare risorsa, ed un tradimento può anche essere perdonato – ma non dimenticato – ma bisogna lavorarci su, davvero tanto.
Un caro saluto.
Gentile Dottoressa,
mio marito mi ha confessato il tradimento pocompiu’ di un anno fa’… è stato devastante, l’ho aggredito verbalmente e fisicamente rischiando di non riuscire a fermarmi, ho altalenato fra momenti di benessere a momenti in cui l ossessione tornava. Ho cercato in internet una tipologia di tradimento come quello che ho subito, ma non ho trovato nulla. Premetto che stavamo attraversando un periodo di lutti e malattie gravi dei nostri genitori, quando in mio suocero si è conclamato l Alzhaimer una persona che si occupava dei suoi affari immobiliari ha contattato mio marito, visto che il padre era completamente senza memoria. A mia suocera – mancata dopo pochi mesi per un blocco intestinale – quella persona non piaceva ma non ha mai detto perché. …forse per pudore . Quella persona è una donna che mirava al patrimonio di mio suocero, ha attirato con una scusa mio marito in un appartamento e li’ è andata al sodo sollecitandogli le parti intime, lui non era piu’ lui, appena finito si è reso conto del guaio e se ne è venuto via. (Questo il suo racconto). Questa donna ha frequentato la mia casa , ho avuto piu’ di una volta qualche dubbio ma non sono mai andata fino in fondo perché pensavo di potermi fidare delle conoscenze di mio suocero. Ora questa persona è stata denunciata perché ha raggirato parecchie persone con lo stesso sistema, ricatto di spifferare il tradimento. Mio marito ha confessato quando il raggiro è venuto allo scoperto, pensavo gli prendesse un malore, so che e’ pentito , aveva voluto venire anche lui dalla psicologa per capire il perché si fosse lasciato trascinare in quella situazione. So che mi ama, ma io vorrei sentirmi rassicurata del mio essere migliore della truffatrice anche sul piano sessuale….a me pesa il fatto che comunque io ho fatto sesso solo con lui e mi sento umiliata dal suo tradimento. E sicuramente sono ancora molto arrabbiata con me stessa per non aver dato ascolto alle mie sensazioni. Non lo aggredisco piu’ fisicamente – ho picchiato tanto e forte e lui le ha prese nonostante sia forte- , poche volte verbalmente . Abbiamo trascorso il week end sul lago di Garda, siamo stati bene, ma tornati a casa sono andata in crisi …..sempre per le mie aspettative andate deluse: mi sarebbe piaciuto mi avesse parlato dei suoi sentimenti di allora, glielo ho chiesto tanto in questi mesi, capisco che sia difficile anche per lui, ma io ne ho bisogno . Ora sto seriamente valutando di andare via da casa, ho una casetta che si liberera’ fra pochi mesi …. ma sono tanto insicura e mi spiace per i miei figli anche se sono grandi. Mi scusi Dottoressa, ma stasera avevo bisogno di parlare e sono capitata qui a raccontare del mio tradimento ….. posso ancora fidarmi ? Passera’ mai del tutto….tenuto conto che comunque ci sono delle indagini in corso per la truffa finanziaria e quindi non ci si può ancora lasciare tutto alle spalle? Sono ad un bivio….Non so che strada prendere
Cara Signora,
non deve scusarsi affatto.
Immagino il caleidoscopico ventaglio di emozioni, sensazioni e stati d’animo che abitano in lei.
Il perdono e la ricostruzione, però, passano da una reale elaborazione, e una vacanza al lago, se pur romantica, non può bastare.
Vi suggerisco, invece, una consulenza di coppia.
Luogo non giudicante, accogliente ed empatico, dove poter dipanare la matassa emozionale e trasformare la crisi in risorsa.
Mi creda che è un percorso possibile.
Un affettuoso saluto.
Dottoressa le scrivo perché ora ho dovuto fare una scelta.
Sono sposata da 6 anni entrambi in seconde nozze dopo 2 anni di finanziamento, mio marito si è rivelato un anafettivo ed è più vecchio di me di 10 anni.
Dopo pochi mesi dal matrimonio ho iniziato una relazione con un uomo di due anni più giovane.
Si chiederà perché dopo poco tempo dal matrimonio…beh questo grande amore mi ha corteggiato un anno intero prima di farmi cedere, con i suoi modi, dolce premuroso e sopratutto ci siamo conosciuti senza fretta, non mi ha mai forzato a fare nulla, ed ho fatto l’amore con lui dopo quasi un’anno dal primo bacio.
Le differenze tra me e lui?
Il conto, io facoltosa lui no.
Io colta e lui poco istruito.
Non era un problema in fin dei conti lui non ha mai voluto nulla da me, la ricchezza per lui non era la sua priorità, mentre sull’altro lato mi ha stupito, si è messo un gioco e dopo tutti questi anni è cresciuto, non è più quello di allora, anzi non vorrei nemmeno tornasse quello di allora.
Ed il problema?
Mio marito mi ha ingannata, era ed è impotente, ed io non me ne sono mai accorta, ricorreva alla medicina, ma l’ho scoperto dopo due anni dal matrimonio; niente baci niente abbracci e niente sesso se non quella volta e nemmeno riusciva.
L’altro…con lui ho riscoperto gli orgasmi, con lui arrivavo sempre all’orgasmo, perché era molto attento al mio piacere, prima prendeva la mia testa poi il mio cuore.
Non ha mai avuto storie importanti nella sua vita per avere quell’esperienza, ma tra me e lui è nata un intesa incredibile sia a letto che fuori.
Ho iniziato la terapia di coppia su richiesta di mio marito, un anno fa, che ho preso anche bene perché mi sono detta che allora ci teneva a me, molto probabilmente sa e sapeva, aveva capito, ma il risultato è che io dovrei ritornare quella di una volta e lui non vuole semtire parlare di sesso, non è importante per lui, devo solo ritornare ad amarlo come allora.
Non ho mai chiuso con l’amante ma non ho mai confessato il tradimento.
Quest’anno all’ennesima stretta di mio marito, ho preso le distanze dell’amante proponendogli per ora un’amicizia perché non voglio perderlo.
Non ha accettato, dice che non può esistere un’amicizia con quel presupposto “per ora”, meglio essere onesti e non vedersi più, perché secondo lui ho scelto di rinunciare ad una parte di me stessa per non perdere dalla parte materiale e se un giorno avrò risolto lui ci sarà.
So per certo che mi aspetterebbe una vita, ha sempre detto che un giorno avrebbe voluto vivermi alla luce del sole, ma non mi ha mai imposto nulla, ed io in questi giorni lo desidero, mi piace stare con lui, ma non sarei leale con la scelta che ho fatto ora.
Non voglio chiudere il mio matrimonio, ho chiuso con l’amante in un momento delicato e critico con mio marito, in una crisi di coppia, dove molto probabilmente decreterò la pace dei sensi per sempre.
Dottoressa le scrivo perché ho scoperto da poco che il mio compagno ha iniziato a sentirsi e a vedersi con una sua collega di lavoro. Si è difeso dicendo che lo trascuravo, trascuravo la casa e che un suo amico glielo ha detto facendolo vergognare, mi sono annullata, ero grassa, non mi vestivo bene e la mia femminilità l’avevo buttata via. Premetto che abbiamo un figlio di 7 anni con disabilità media.
È vero lo ammetto spesso trascuravo le cose ma in fin di bene per seguire il bambino nei suoi progressi.
Dice che non l’ho mai soddisfatto sessualmente e che a lui adesso rimangono 5-6 anni di vita sessuale e vuole passarla come vuole lui.
Abbiamo 10 anni di differenza.
In giro di 2 mesi, mi sono svegliata. Ho iniziato la palestra, mi trucco, mi vesto bene e sto lavorando sull’ordine a casa, dividendomi con scuola e bambino. Ad oggi lui dice che è tardi, che ormai c’è lei e ha altro per la testa, che vuole andarsene lasciandomi casa ma ancora dorme sul divano. Dice che la lontananza lo ucciderà, il saperci soli e lui non ci sarà. Adesso è no, ma fra un mese o due chi lo sa. Poi è di nuovo no e anche nel futuro remoto ma se fra un anno, dice lui, che se ci ripensa ed io mi sono rifatta una vita se lo prende nel sedere. Ha paura che io vado via col bambino, quando esco chiede dove vado e con chi, ma se chiedo io a lui non me lo dice. È geloso anche se non lo ammette e a detta sua “io e te, indipendentemente da tutto, saremo legati per sempre”. Io sono disposta a perdonare la sua sbandata perché il mio trascurarlo lo ha portato tra le braccia di un altra, lentamente la fiducia si ricrea, ma lui dice che la sua scelta l’ha fatta e che non torna indietro però è come se mi tiene ancora attaccata a lui, mi sprona a fare le cose se vede che non le faccio, ok lo fa arrabbiandosi però le dice.
Io penso che se una persona decide di fare una cosa la fa, oppure se lui voleva andasene lo avrebbe fatto da tempo, il resto però sono scuse. Dice sempre “se me ne vado” oppure “quando me ne andrò” e rimane però sempre a casa. Dice di fare la spesa per me e il bambino, però apre il frigo e mangia.
Io veramente non so più che pensare, sicuramente non è coerente in quello dice e fa. Ci sono giorni che mi fa complimenti e giorni distante. Giorni che mi chiede come sto e giorni a zero. Mi guarda e mi sorride, per poi essere distaccato il giorno dopo.
Lui è un tipo orgoglioso. Mi aiuti a schiarirmi le idee la prego.
Buonasera,
non conosco lei, suo marito, le dinamiche della vostra coppia e i motivi di così tanta sofferenza. Vi suggerisco una terapia di coppia, il luogo dell’ascolto e della reale chiarificazione del disagio, da cui poter partire per un nuovo percorso condiviso.
Un caro saluto
Sono stata tradita per 3 anni, lo sapevo ma non avevo le prove concrete. Le ho avute a giugno di quest’anno. All’inizio ero disperata non volevo perderlo e ho cercato, pensando di riuscirci, di affrontare la situazione nei migliori dei modi, continuando a stare con lui, ma ora a distanza di mesi mi rendo conto che non l’ho fatto e sono in preda di una profonda crisi: sono arrabbiata, vorrei solo vendicarmi vorrei che lui patisse tutto quello che ho patito io, non capisco cosa lo ha portato a tanto ..mille bugie e nessun pentimento .. la vita a loro sembra andata avanti normalmente .. lui non ha perso me e l’amante non ha perso il marito. Io io vivo veramente male, anche se allo stesso tempo non riesco a dire basta. Ho letto molto e penso che lui abbia una forma di narcisismo. Non è stato il classico tradimento penso che lui non mi ha mai voluta lasciare, se non all’inizio del tradimento, si è poi incaponito e doveva far lasciare loro a tutti i costi. Anche dopo essere stato scoperto ha continuato con lei e con lei, una manipolazione continua.
Un incubo
Salve mi cercò una ragazza onesta.